25 novembre tutto l’anno

25 novembre tutto l’anno

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dai media agli opinion leaders in questa giornata manifestano, esprimono, ricordano una delle piaghe più velenose della
nostra società.
Come Partito Democratico siamo e saremo sempre impegnati ad ogni livello perché appunto si tratta di un tema centrale per definire una società giusta e inclusiva. Nelle aule parlamentari, tramite la
conferenza delle democratiche e con le Agorà lavoriamo per destrutturare una narrazione tossica che spesso avvolge la violenza sulle donne in tutti i suoi aspetti, per portare avanti leggi che aiutino a
inquadrare, combattere e debellare questo fenomeno atavico e mai in rallentamento, per caricare gli uomini della responsabilità e del peso di una colpevolizzazione che spesso ricade solo sulle vittime, ma anche e soprattutto per non far sentire nessuna sola, per dire ogni giorno e non solo il 25 ” Sorella, io, noi ti crediamo, e qui troverai sempre qualcuno dalla tua parte”.

Per questo proponiamo a partire dal Nazionale e a tutte le federazioni e i territori di dare seguito all’impegno che è 25 (novembre) tutto l’anno, ossia è sempre il tempo di parlarne, di squadernare il fenomeno in tutti i suoi aspetti, di aprire e aprirci, di rendere le nostre sedi un punto di ascolto e indirizzo fisico, di entrare in relazione con chi ha il sapere per affrontare un problema così delicato come le operatrici dei centri antiviolenza, le attiviste dei movimenti femministi e di tutte le associazioni che lavorano sui mille aspetti di questo grave vulnus per la nostra società. Sono solo piccoli passi ma sono impegni che ci consentono di dire che siamo un partito Unito, donne e uomini, a combattere la violenza. Non solo il 25 novembre, ma appunto tutto l’anno.

Portualità e ZLS

Portualità e ZLS

Portualità e ZLS
Quali prospettive per il territorio Isontino? –

MERCOLEDÌ 10 MARZO ORE 17.45

  • Si può partecipare alla Live su Zoom -> http://bit.ly/Portualita_ZLS

Conversazione con
il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – ZENO D’AGOSTINO

INTRODUCE E MODERA – DIEGO MORETTI Segretario provinciale del PD

SALUTI – FRANCO PERAZZA Segretario PD Gorizia

SALUTI – MICHELA PERCUZZI Segretario PD Monfalcone

INTERVIENE – LAURA FASIOLO già Senatrice PD

 

Diego Moretti incontra gli elettori – Lunedì 29 giugno ore 18:00

Diego Moretti incontra gli elettori – Lunedì 29 giugno ore 18:00


Quando?
Lunedì, 29 giugno  alle ore 18:00

Evento:
I nostri rappresentanti sono al servizio del territorio. Sanno che la democrazia rappresentativa non si esaurisce nel momento del voto, ma `è fatta di impegno e costante dialogo. Gli incontri #democratici organizzati dal Partito Democratico del Friuli Venezia Giulia permettono di conoscere il lavoro dei nostri rappresentanti e di potersi confrontare con loro.

Queste saranno le credenziali d’accesso.

Iscrizione all’evento: qui

Join Zoom Meeting
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Meeting ID: 882 3745 4297
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Proposta del Pd per la Scuola

Proposta del Pd per la Scuola

Scarica il documento nazionale

0619 Documento_Scuola

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IL NUOVO ANNO SCOLASTICO 2020-2021

Quale e come sarà l’avvio per il prossimo anno scolastico 2020_21. Quello del post Covid.

Possiamo definirlo uno tra gli attuali temi di maggiore interesse e dibattito. Non c’è giorno in cui i mezzi di informazione trattino l’argomento. Quasi sempre citando notizie “fuori onda” o idee personali molte volte estemporanee.

E’ di questi giorni “Ripartiamo dalla Scuola”  il documento del PD Nazionale e del Forum Conoscenza

Si tratta di una proposta che rappresenta la prima vera e concreta indicazione sulla quale potrebbe poggiare l’organizzazione scolastica per il prossimo anno scolastico. Sintetizza alcuni punti che costituiscono una base di partenza per una discussione che tutti si augurano possa portare ad indicazioni operative in tempi strettissimi.

Nel documento vengono ripresi alcuni concetti che erano già stati enunciati nel corso del meet organizzato dal Pd Provinciale lo scorso 11 giugno 2020 con l’on. Camilla Sgambato (responsabile Scuola PD) ed Elisabetta Nigris (Forum Conoscenza PD). Già in quell’occasione si parlava di organizzazione degli alunni in gruppi di lavoro per evitare i doppi turni e di un coinvolgimento del terzo settore necessario per consentire,  un “Patto di comunità” tra Scuola e territorio.

Il piano è il frutto sintetico delle indicazioni, delle proposte e dei pareri emersi nel corso degli incontri sull’argomento organizzati dal PD in tantissime occasioni di confronto e di dibattito tenutesi in questi mesi ed ha come scopo quello di dare una risposta alle aspettative di una parte importante della nostra società: la ripresa delle attività didattiche in presenza.

Il responsabile provinciale scuola – Flavio Gallas

 

 

MORETTI: IL 2 GIUGNO ESPONIAMO NELLE NOSTRE CASE IL TRICOLORE

MORETTI: IL 2 GIUGNO ESPONIAMO NELLE NOSTRE CASE IL TRICOLORE

 

Il 2 giugno è la festa della Repubblica, la festa di tutti: ricorda il referendum del 1946 Monarchia-Repubblica che, a causa della non definita “questione di Trieste”, vide i cittadini del nostro territorio non poter votare in quella giornata.

 

È, in sintesi, la festa dell’unità nazionale e del Paese nel suo insieme.

Esponiamo (e invitiamo tutti i cittadini) a esporre nostre case il tricolore, come attaccamento alle istituzioni, e partecipiamo – nel rispetto delle norme sul distanziamento personale – alle manifestazioni organizzate dai Comuni isontini per martedì prossimo. Così dimostreremo ancora di più l’attaccamento alla Festa e alle istituzioni.

Dispiace infine che questa data venga utilizzata da Lega e FDI per una manifestazione nazionale (nella nostra Regione si svolgerà a Udine) di tipo prettamente partitico contro il Governo: la libertà di espressione e di manifestare è un valore fondante del nostro Paese e non può mai venire meno, SEMPRE, ma organizzare questa iniziativa nella giornata del 2 giugno lo trovo stonato.

Il Pd: «Il sindaco vigili sul San Giovanni di Dio convertito al Covid-19»

Il Pd: «Il sindaco vigili sul San Giovanni di Dio convertito al Covid-19»

Il Pd: «Il sindaco vigili sul San Giovanni di Dio convertito al Covid-19»

Franco Perazza e Angiola Restaino, entrambi del Pd, intervengono in seguito alla raccolta di 970 firme, avviata da Adelino Adami, medico chirurgo in pensione che ha lavorato all’ospedale di Gorizia e successivamente a Trieste, e Giorgio Bisiani, tecnico che ha legato la sua carriera al servizio di Emodialisi del nosocomio goriziano.«Una lettera aperta – sottolineano – in cui si ringraziano i nostri bravi e coraggiosi sanitari ma si esprimono preoccupazioni per il futuro dei servizi ospedalieri di Gorizia e si chiedono garanzie e rassicurazioni precise, pubbliche e formali da parte del sindaco e del dg di Asugi sulla volontà di non sottoporre la sanità goriziana e isontina ad ulteriori e definitivi impoverimenti e declassamenti dei reparti e dei servizi. Senza nessun intento polemico, al di sopra di ogni interesse di partito, anche noi esprimiamo preoccupazione, e lo facciamo perché, in frangenti drammatici come quelli che stiamo vivendo, appare del tutto evidente l’importanza di un servizio sanitario pubblico efficiente, capillare, esteso a tutti, che valorizzi competenze e professionalità».«Noi diciamo no – dicono – a ridimensionamenti della sanità pubblica a favore del privato, come purtroppo è avvenuto in Regioni come la Lombardia e il Veneto, per esempio, con i risultati disastrosi cui stiamo assistendo. La nostra grande preoccupazione è di veder spogliato l’ospedale di tutte quelle funzioni indicate con precisione ed obiettività dalla lettera/appello. La drammatica emergenza sanitaria e le drammatiche conseguenze economiche e sociali che ne deriveranno, in un territorio già così provato come il nostro, impongono una assunzione di responsabilità. Dobbiamo guardare al dopo, dobbiamo essere consapevoli che, o si esce diversi da questa emergenza o non si esce. Niente più deve essere fatto per apparire, per dividere, per criminalizzare ogni voce diversa dalla propria. Amministrare, in momenti di isolamento, dolore e di paura, deve significare raccogliere proposte e preoccupazioni e dare risposte concrete, adeguate, lungimiranti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».Conclude il Partito democratico: «Non approfitteremo dell’impegno generoso ed eroico dei nostri operatori per polemizzare e fare opposizione per principio. Abbiamo una sanità ospedaliera di prim’ordine e le nuove funzioni ospedaliere dipendenti dall’emergenza lo confermeranno. Unendoci ai numerosi cittadini sottoscrittori della lettera citata, chiediamo attenzione e vigilanza al sindaco».

La sindaca di Gradisca d’Isonzo lancia l’allarme

La sindaca di Gradisca d’Isonzo lancia l’allarme

Centro per il rimpatrio a rischio. Covid-19 è arrivato anche qui”

Nella zona di confine di Gorizia, il coronavirus acuisce l’emergenza. La prima cittadina Linda Tomasinsig: “Nel Cpr non c’è abbastanza sorveglianza sanitaria. Niente regole per chi esce per decorrenza dei termini”
“Ho reso pubblico il caso del detenuto nigeriano trasferito dal carcere di Cremona nel “nostro” Centro per il rimpatrio, e risultato poi positivo al Covid-19. A un sindaco spetta vederci chiaro e tutelare il diritto alla salute di tutti, dei cittadini, dei lavoratori e dei reclusi”. Linda Tomasinsig è la sindaca di Gradisca d’Isonzo, democratica, 45 anni, biologa. Ha denunciato in un post su Facebook una situazione che rischia di diventare fuori controllo, quella dei due centri di Gradisca, il Cpr dove si trattengono gli immigrati irregolari in vista dell’espulsione e il Cara, per i richiedenti asilo. Ha scritto una lettera ai ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e della Salute, Roberto Speranza, al prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello e al governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga. Il Cpr di Gradisca è anche oggetto di un’interrogazione parlamentare del deputato Riccardo Magi di +Europa. Nella zona di confine di Gorizia, il coronavirus acuisce l’emergenza.

Sindaca Tomasinsig, il Cpr è un’emergenza nell’emergenza?
“Dove c’è promiscuità la situazione si aggrava, è evidente. Ma soprattutto io ho chiesto e chiedo che il livello di sicurezza dal punto di vista sanitario del Cpr sia massimo. E poi va affrontato dal governo il problema delle uscite dal Cpr per decorrenza dei termini, come è accaduto nelle settimane passate, perché anche lì le cose finiscono fuori controllo”.

Ma i rifugiati e i richiedenti asilo non saranno messi in mezzo alla strada, anche se il tempo di permanenza nei centri ad hoc è scaduto.
“Così sembra. Il mio allarme infatti è per il Centro di espulsione degli  irregolari, il Cpr, che attualmente ha 45 reclusi e vi lavorano decine di persone”

Cosa è successo esattamente nel Cpr di Gradisca?
“Da dicembre è stato aperto questo Centro per il rimpatrio. Qui peraltro a gennaio è morto un detenuto ed è stata aperta un’inchiesta. Ci sono state rivolte, tentativi di suicidio, atti di autolesionismo. La tensione è alta. E nelle scorse settimane dal carcere di Cremona è stato trasferito un detenuto nigeriano, in attesa appunto dell’espulsione. Stava male. E’ risultato positivo al Covid-19, mi è stato garantito che è stato messo in isolamento. Poi è stato trasferito in ospedale. Ho reso pubblica la vicenda perché non si scherza con la salute di nessuno, sia di chi sta dentro recluso, che dei lavoratori – che vanno e vengono – e della cittadinanza tutta di Gradisca”.

Secondo lei non c’è abbastanza sorveglianza sanitaria?
“La sorveglianza deve essere massima. Il Cpr va monitorato ancora di più dello stesso Cara, ovvero del centro per i rifugiati e richiedenti asilo, limitrofo, dove ci sono 180 migranti. Ma quello che io temo, e su cui sto cercando di richiamare l’attenzione, è: cosa succede ai reclusi se, scaduta la decorrenza dei termini,  vengono messi fuori”.

Cosa ha scritto esattamente a Viminale e al ministero della Salute?
“Ho lanciato l’allarme. Il progressivo rilascio per decorrenza dei termini delle persone trattenute, che d’altra parte non possono lasciare il territorio nazionale per la chiusura dei confini, come si gestisce? Vagano e dormono all’addiaccio? Quali sono le loro condizioni di salute? Sono stati in precedenza in quarantena o lo devono essere? O vale anche per loro il non rilascio? Per noi la difficoltà è enorme e non abbiamo neppure le informazioni complete”.

I contagi a Gradisca sono molti?
“Sono dieci su 6.500 abitanti, per fortuna. In generale in Friuli Venezia Giulia l’emergenza coronavirus pur grave, lo è meno che nelle regioni più colpite della Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. I nostri cittadini si sono armati di molto senso civico e rispettano le ordinanze di contenimento”.

Lei ha varato misure particolari?
“No, ho recepito quanto governo e Regione hanno deciso. Onestamente non c’è bisogno di moltiplicare la confusione”.

A questo link –>  l’intervista completa