Lun 18 ore 17:30 – Monfalcone nel quadro demografico del Nord Est

Lun 18 ore 17:30 – Monfalcone nel quadro demografico del Nord Est

Conferenza Pubblica 

MONFALCONE NEL QUADRO DEMOGRAFICO DEL NORD EST
Dati e prospettive a confronto

Lunedì 18 marzo 2024 ore 17:30 – Sala Conferenze della Biblioteca Comunale

Saluti di Sara Vito, Segretaria provinciale
Intervengono
Lucia Giurissa
capogruppo PD in Consiglio Comunale
Laura Fasiolo
consigliera regionale, già senatrice PD
Gianpiero della Zuanna
Professore di demografia all’università di Padova, già senatore PD

Vaccini. Ridare la parola al mondo scientifico, questo il senso del voto favorevole alla nuova legge sui vaccini.

Approvato oggi al Senato con 171 voti favorevoli, 63 contrari, 19 astenuti il Decreto Legge 73/2017 recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale oggetto dell’odierna convertito oggi in legge. Con il PD hanno votato a favore del provvedimento anche Forza Italia e MDP.
Una strada irta di ostacoli, ma infine giunta ad un approdo positivo, con miglioramenti rispetto al testo iniziale che riduce i vaccini obbligatori da 12 a 10 dieci ( anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella), e prevede che gli stessi siano somministrati 6 in formulazione esavalente, 4 in formulazione tetravalente;
L’offerta vaccinale è in ogni caso di 14 vaccini ( meningococco B e c, pneumococco e rotavirus); riduce le sanzioni pecuniarie prima più severe (il tetto massimo delle sanzioni ai genitori che scelgono di non vaccinare scende da 7500 a 3500 €),
rimuove la possibilità di perdere la patria potestà, conferma l’istituzione dell’ anagrafe vaccinale e per l’integrazione degli obiettivi dell’Unità di crisi che monitora l’attività del SSN prevede che il soggetto già immunizzato possa essere sottoposto all’obbligo vaccinale con monocomponenti, (risposta a richieste pressanti dei genitori);
in via sperimentale la prenotazione delle vaccinazioni nelle farmacie convenzionate attraverso il CUP e che docenti, operatori scolastici e sanitari possano autocertificare la copertura vaccinale.
Forte dunque l’impegno richiesto alla scuola e al Servizio Sanitario Nazionale al fine della garanzia della salute e del futuro delle giovani generazioni.
Ad essere tutelati hanno diritto tutti i bambini, in particolare gli immunodepressi, per i quali i vaccini possono costituire pregiudizio alla salute.
La portata generale di questo provvedimento rinveste la salute della fascia più giovane della popolazione italiana.
Sono 844 i casi di morbillo registrati in Italia nel 2016, ma nel 2017, dati del 19 luglio, sono già 3672 con tre decessi. Diffuse le apprensioni specie in Toscana per i casi, anche letali, di meningite. Perciò lo stato ha inteso attivarsi per la tutela della salute pubblica.
In particolare le aule scolastiche devono essere luoghi sicuri, ove rendere obbligatorie alcune vaccinazioni finora ritenute facoltative, per far fronte a malattie riemergenti.
La scuola dell’infanzia ne è e ne deve essere la protagonista, essendo il provvedimento strettamente connesso con ambiti di lunga permanenza dei bambini.
E’ innegabile che ciascun alunno trascorre gran parte della giornata attiva (minimo 5 ore) di gran parte della propria vita infantile, preadolescenziale e adolescenziale all’interno di un’aula di un istituto scolastico, a stretto contatto con compagni di classe, docenti, personale non docente.
L’obiettivo della legge, in quest’ottica, è di salvaguardare l’ambiente scolastico come luogo di permanenza sicuro. L’obiezione all’obbligo dei vaccini, ritenuti da una parte minoritaria della popolazione italiana libera scelta genitoriale, troverebbe giustificazione considerando il solo nucleo familiare quale diretto interessato dal provvedimento; dal momento in cui un singolo componente del nucleo familiare entra nella collettività e costituisce un possibile veicolo di trasmissione di virus e patologie per quanti ne condividono l’ambiente di permanenza, a prevalere deve essere l’interesse e l’immunità della collettività. E’, se vogliamo, lo stesso principio alla base del rispetto delle regole sociali e delle leggi che garantiscono la civile convivenza e che prevedono una parziale rinuncia alla libertà decisionale personale, che va finalizzata alla condivisione di un beneficio più generale e maggiormente diffuso.
Il parere espresso dalla 7° commissione non solo ha ben inquadrato in quest’ottica l’aspetto educativo del disegno di legge che (all’art.2) prevede percorsi formativi ed informativi per personale docente e non docente, per alunni e studenti, ma ha ben saputo anche valutare la portata gravosa a monte del provvedimento sull’organizzazione scolastica; tant’è, infatti, che le osservazioni principali riguardano la dotazione del personale, le forme di deroga alla tempistica di presentazione delle necessarie documentazioni a fronte di un già gravoso esperimento delle incombenze tradizionali per l’avvio dell’anno scolastico che vanno ulteriormente ad aggravarsi nei casi di istituzioni scolastiche rette da un dirigente reggente.
La commissione ha voluto fare, a mio giudizio correttamente, una netta distinzione tra rigore normativo applicato alle scuole dell’infanzia (ove la documentazione vaccinale è requisito indispensabile di accesso) e l’appello ad una sorta di diligenza del buon padre di famiglia, derogando alla perentorietà dei termini, per quanto attiene le scuole dell’obbligo (ove la documentazione comprovante la vaccinazione non costituisce requisito indispensabile per l’accesso) per evitare anche un sovraccarico amministrativo in capo agli istituti.
Il provvedimento all’esame è, senza dubbio, un passo importantissimo ed indispensabile, che certamente sarà oggetto di correttivi in corso di applicazione (penso, ad esempio, agli strumenti di semplificazione nella trasmissione diretta alle aziende sanitarie locali per verificare e controllare gli adempimenti vaccinali dei minori iscritti negli elenchi); considero ottime le finalità della legge tese alla salvaguardia e al bene della collettività, finalità che non possono essere intaccate da discutibili argomentazioni, il più delle volte del tutto false e strumentali, che in questi mesi hanno fatto pessima disinformazione.

Fasiolo: interrogazione sul problema cinghiali

Fasiolo: interrogazione sul problema cinghiali

Fasiolo: “Ho rivolto un’interrogaziojne sul problema cinghiali che affligge gli agricoltori”.
Il Ministro dell’Ambiente ha prontamente scritto a tutti i Presidenti di Regione.”È doveroso rivolgere un forte invito a un’efficace gestione del cinghiale, tale da prevenire squilibri ecologici e danni all’ambiente naturale e alle colture”. Nella lettera inviata ai presidenti di Regione, Galletti auspica “un intervento per una migliore gestione della specie” nel periodo estivo e con l’imminente apertura della stagione venatoria. Il ministro incassa sì il plauso di Coldiretti, soddisfatta della prospettiva di tutela delle produzioni agricole, ma gli toccano anche le critiche dell’Enpa, preoccupata tanto per l’inefficacia degli abbattimenti quanto per le “doppiette” caricate a pallettoni nel bel mezzo dell’estate.

GIUSTIZIA: FASIOLO (PD), DA CSM OK AD AMPLIAMENTO ORGANICO IN FVG

GIUSTIZIA: FASIOLO (PD), DA CSM OK AD AMPLIAMENTO ORGANICO IN FVG

“Sei giudici in tutta la regione, di cui tre a Gorizia”

“Nell’ottica di affrontare con determinazione ed immediatezza le esigenze pressanti relative all’ampliamento di organico per i nostri tribunali, il Csm ha dato il via libera alla pubblicazione del bando per l’assunzione di magistrati. Per il distretto del Friuli Venezia Giulia risultano disponibili tre posti a Gorizia, uno a Pordenone, uno a Udine e uno a Trieste”. Lo rende noto la senatrice del Pd Laura Fasiolo, dopo un colloquio con il Vicepresidente del CSmLEgnini e con il Presidente della Corte d’Appellodi Trieste.

“In più occasioni avevo già sottolineato come fosse indispensabile procedere all’implementazione dell’organico già esistente per far fronte al carico processuale al fine di scongiurare ulteriori e rischiosi rinvii sui processi esistenti. In particolare – spiega – i nuovi dibattimenti in materia di amianto rischiavano di essere rallentati ma grazie all’attenzione delle istituzioni ci sono già primi risultati e fatti concreti, frutto della sinergia e della leale collaborazione tra tutte le realtà coinvolte e impegnate per dare al Tribunale di Gorizia la piena operatività a svolgere il suo compito”.

Laura Fasiolo