Minori non accompagnati. Torrenti: “Meschino ridurli a costi”

“E’ meschino ridurre l’accoglienza di piccoli profughi non accompagnati, a una questione di ‘bella figura’ con le amministrazioni comunali più piccole e di ‘accollo di impegno e costi’ sui comuni più grandi. Dica Ziberna che cosa farebbe di questi bambini soli, arrivati in Italia e nella nostra regione senza nessuno che possa assisterli”. Lo afferma l’assessore regionale Gianni Torrenti, rispondendo al vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Rodolfo Ziberna.

“Ci sono comprensibili preccupazioni nella cittadinanza di fronte agli arrivi di maschi adulti, che sono gestiti dagli organi dello Stato e il cui impatto si vuole ridurre al minimo. Ma possono anche i bambini diventare oggetto di campagna elettorale da parte di un non celato candidato sindaco?”. L’assessore ricorda che la Giunta regionale ha già reso pubblico l’incremento di risorse a sostegno dei Comuni sulla gestione della gestione dei minori, pur consapevole che la legge nazionale dà ai Comuni stessi questa responsabilità. L’incremento è contenuto nella Legge di Stabilità 2017 presentata al Consiglio delle autonomie ieri. “La norma annunciata che accompagnerà il finanziamento è complessa, ma in buona sostanza – spiega Torrenti – fa assumere alla Regione tutti i costi per l’accoglienza dei minori non coperta dal ministero e inaugura una nuova politica di standardizzazione di migliori servizi nei confronti dei ragazzi contestualmente ad un contenimento dei costi, che a volte i Comuni non sono riusciti a ottenere”. La Regione, prosegue Torrenti, ritiene che sia giusto che questi costi non debbano ricadere sulle singole comunità, e da sempre, a differenza di tutte le altre Regioni, interviene a sostenere la stragrande parte dei costi aggiuntivi, e dal 2017 completa l’intervento, anche aprendo un capitolo di spesa separato dal fondo sociale dove era ricompreso. “E’ opportuno ricordare però come già per il 2016 l’intervento di indennizzo recentemente previsto dal Governo ai comuni accoglienti abbia portato, ad esempio, per Trieste al fatto che il disavanzo di 250.000 sui minori accolti nel 2015 sia ampiamente compensato dal mezzo milione che il Comune riceve per l’accoglienza. Lamentarsi di conseguenza dei costi economici risulta assurdo e, parlando di minori, direi vergognoso”. (ARC/EP)