CISI. I sindaci eleggono la sindaca di Gradisca, Linda Tomasinsig

CISI. I sindaci eleggono la sindaca di Gradisca, Linda Tomasinsig

Sarà il sindaco di Gradisca d’Isonzo Linda Tomasinsig (foto) il nuovo Presidente dell’Assemblea del CISI per i prossimi anni. Raccoglie il testimone dall’assessore provinciale Cecot, che, come si era impegnata a fare lo scorso 29 settembre in una sorta di gentlemen agreement con i sindaci isontini, ha rassegnato le dimissioni in concomitanza con il venir meno del suo ruolo nella giunta provinciale, ente in via di superamento.

«L’elezione del sindaco di Gradisca, Linda Tomasinsig, alla presidenza dell’assemblea del Cisi è arrivata con il sostegno bipartisan di numerose amministrazioni, che hanno riconosciuto la sua rappresentatività per l’intero territorio isontino. Si è trattato di una proposta avanzata per il suo profilo istituzionale e di competenza: trattandosi del sindaco ove il consorzio ha la propria sede ed essendo un amministratore che ha sempre seguito in prima persona le vicende del consorzio, in particolare presenziando a tutti i gruppi di lavoro che hanno portato, tra le altre, alla decisione di intraprendere il percorso di fusione con il Campp (il consorzio con analoghe competenze nella Bassa friulana)», spiega il segretario provinciale del Partito Democratico, Marco Rossi, che esprime soddisfazione per la scelta e ricorda l’ampio consenso che la proposta avanzata ha riscosso tra gli amministratori «in maniera assolutamente trasversale lindae trovando sostegno in tutto il territorio isontino».

L’assemblea del 30 novembre è stata segnata dall’abbandono dell’aula da parte dei sindaci ed amministratori di centrodestra, segnatamente Gorizia, Monfalcone e Fogliano, che hanno chiesto di soprassedere sul punto all’ordine del giorno, in attesa del subentro della Regione nelle quote attualmente detenute dalla Provincia, rimangiandosi di fatto tutti gli impegni presi: va ricordato infatti che la conferma a Presidente dell’assemblea dell’assessore Cecot era avvenuta lo scorso 29 settembre, con l’impegno di tutti i sindaci, messo a verbale, di procedere a nuove elezioni subito dopo le tornate elettorali di Monfalcone e Ronchi e comunque entro e non oltre il 30 novembre. «Una manovra da prima repubblica: prettamente politichese e non supportata da alcuna reale motivazione a sostegno del rinvio, una “prova di forza”, evidentemente fallita», sottolinea Marco Rossi. E il segretario Pd, sentiti nelle scorse ore numerosi sindaci isontini, sottolinea come «nell’Isontino in questi anni c’è stata un’ampia condivisione delle scelte strategiche che hanno riguardato il nostro territorio, in un clima di sostanziale collaborazione per il bene delle nostre comunità: qui invece si è voluto fare una forzatura e Monfalcone si è pure alla fine accodata a Gorizia in questa manovra d’altri tempi. Ma l’esito è che ben 18 comuni hanno votato la nuova Presidente mostrando che il territorio isontino ha dato una prova di unità, al di là della politica»