La regione non puo’ lasciare soli i sindaci dell’isontino ne’ sui dati dei contagi sul proprio territorio, ne’ a definire un criterio per la distribuzione delle mascherine

La regione non puo’ lasciare soli i sindaci dell’isontino ne’ sui dati dei contagi sul proprio territorio, ne’ a definire un criterio per la distribuzione delle mascherine


Gorizia, 28 marzo – Non è tempo di polemiche (anche se a livello nazionale Salvini e Meloni non perdono occasione per attaccare il Governo su qualsiasi questione e specularne politicamente), ma alcune cose vanno precisate:

  • Dopo aver promesso “due mascherine ad ogni cittadino del FVG”, in questi giorni i vertici politici della Regione hanno informato i Sindaci che esse arriveranno diluite in un periodo di alcune settimane, scaricando su questi la definizione delle priorità di assegnazione. Credo che non sia compito di un primo cittadino definire priorità di distribuzione senza avere alla base un criterio tecnico-scientifico cui attenersi, con il rischio di una guerra tra poveri;
  • Non è possibile che i Sindaci isontini, a diversi giorni dal pronunciamento favorevole della Protezione Civile, non siano in grado di conoscere i casi di positività e quarantena del proprio territorio, così da poter organizzare con i volontari quei servizi di supporto necessari in questi casi. Ciò, mentre in altre zone della Regione i Sindaci sono quotidianamente informati dalla rispettiva Azienda Sanitaria di quanto accade nei loro Comuni. Mi chiedo allora dove sta l’uniformità di comportamento su tali temi a livello regionale?

Queste sono due situazioni che il nostro gruppo consiliare in Regione ha già segnalato ai vertici della Regione, perché non può pensare di lasciare soli gli amministratori locali senza strumenti di azione in questa delicata e drammatica fase economica e sanitaria per il Paese.

Contagio nel CPR: Moretti (Pd) Ciascuno faccia la sua parte, le istituzioni locali non vanno lasciate né sole né all’oscuro

Contagio nel CPR: Moretti (Pd) Ciascuno faccia la sua parte, le istituzioni locali non vanno lasciate né sole né all’oscuro

 

Contagio nel CPR: Moretti (Pd) Ciascuno faccia la sua parte, le istituzioni locali non vanno lasciate né sole né all’oscuro

«Il Sindaco di Gradisca non poteva comportarsi diversamente».

A dirlo è Diego Moretti, consigliere regionale e segretario provinciale del Partito Democratico.
Continua Moretti «La salute pubblica è una responsabilità propria di un Sindaco: per poterla esercitare però, fondamentale è la trasparenza. Informare la cittadinanza gradiscana della notizia della persona contagiata all’interno del CPR non è solo una questione comunicativa, ma è un voler mettere in sicurezza prima di tutto le persone che vi lavorano, sia gli operatori degli enti gestori che le forze dell’ordine. Non è possibile che un Sindaco, ancora oggi, non venga messo a conoscenza di chi sono i contagiati sul suo territorio (anche di quelli presenti in strutture come CARA e CPR): lo stesso Prefetto (con il quale oggi ho personalmente parlato) mi ha confermato che sono stati attuati dal momento dell’arrivo della persona tutti i protocolli necessari in questi casi (e non ho dubbi che ciò sia avvenuto) e che la persona sia stata presa in carico dal sistema sanitario regionale. Non c’è però alcun dubbio che l’Amministrazione locale debba essere – su questioni così delicate – coinvolta in prima persona. Allo stesso modo anche il Garante per le libertà personali – locale e nazionale – deve svolgere il suo ruolo di vigilanza».

Conclude il Segretario dem «Sono sicuro che le Istituzioni (per quanto di loro competenza) si siano mosse in maniera corretta e che la situazione, oggi, sia sotto controllo dal punto di vista sanitario: non sono però accettabili – e vanno rispediti al mittente – da un lato i toni intimidatori e accusatori del SAP – che scarica sul Sindaco futuri problemi di ordine pubblico (e cosa doveva fare Linda Tomasinsig? Fare finta di nulla? Girare la testa dall’altra parte?) – così come non sono accettabili gli inviti, più o meno diretti, alla violenza».

«Nel limbo 188 vincitori di concorso per oss» Il Pd interroga la giunta

«Nel limbo 188 vincitori di concorso per oss» Il Pd interroga la giunta

«In un momento di forte incertezza per il personale della sanità, 188 vincitori del concorso per operatori socio sanitari sono stati abbandonati nel limbo, ancora in attesa dell’assunzione». A denunciarlo è il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti, che per fare chiarezza sui futuri esiti del bando indetto dall’Egas a fine 2017 per assegnare 188 posti di operatore socio sanitario agli enti e aziende del servizio sanitario regionale, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e all’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. I 188 posti, spiega Moretti, «hanno già una destinazione definita: 55 per l’Asuiud, 50 per l’Aas 2, 45 per l’Aas 5, 22 per l’Asuits, 7 per l’Aas 3, 6 per l’Irccs Cro di Aviano e 3 per l’Irccs Burlo Garofolo di Trieste». «Per ora, l’unica cosa che emerge è che a causa della norma che impone alle Aziende sanitarie di ridurre dell’1,4 per cento il costo del personale, le singole Aziende sembra abbiano di fatto “congelato” tali assunzioni, attendendo disposizioni e valutazioni dall’assessorato». Va ricordato, continua Moretti, «che questi fabbisogni di personale sono stati a suo tempo segnalati dagli stessi enti come necessari al mantenimento dei servizi essenziali. Su queste assunzioni si erano dunque create legittime aspettative, considerato che mai fino a questi giorni c’era stato sentore di un “blocco”. Ora attendiamo dunque che Riccardi e Fedriga ci dicano con quali tempistiche potranno essere assunti i 188 vincitori del concorso».

Organici degli ospedali Moretti si schiera al fianco dei sindacati

Organici degli ospedali Moretti si schiera al fianco dei sindacati

Da Il Piccolo di oggi 7 Febbraio 2019

«Negli ultimi anni il centrodestra in Regione e nell’Isontino (i sindaci di Gorizia e Monfalcone su tutti) ci ha accusato in più occasioni di aver distrutto la sanità: uno dei motivi principali riguardava la carenza di personale e la mancanza di turnover (medici, infermieri e oss), che aveva svuotato o messo in grossa difficoltà reparti ospedalieri e presidi territoriali. Dal 2016 al 2018 però, nell’Azienda sanitaria isontina e nelle altre aziende della regione, vi è stato un numero importante di assunzioni di medici, infermieri e Oss, che ha aumentato di poco meno del 10% la spesa complessiva del personale in sanità».A dirlo è il consigliere regionale del Pd Diego Moretti. «Va ricordato, però, che il primo atto (comunicato per iscritto ai Dg delle Aziende) dell’amministrazione Fedriga, fu quello di bloccare le assunzioni in corso, affinché su tutte vi fosse l’autorizzazione regionale. Successivamente, con la legge regionale 27 del 2018 (che ha ridisegnato i confini delle Aziende sanitarie, con l’Aas isontina commissariata ed incorporata in quella triestina) e con le linee-guida 2019, la Regione ha dato l’indicazione alle Aziende di tagliare la spesa del personale 2019 di almeno l’1,4% rispetto al 2018. La prima conseguenza di tale situazione (sulla quale presenterò nei prossimi giorni all’assessore Riccardi una specifica interrogazione), è la recente sospensione sine die delle assunzioni di 188 Oss (delle quali 50 per l’Azienda 2), risultati idonei di un concorso pubblico iniziato a giugno e conclusosi a dicembre 2018 e per i quali la situazione – inaccettabile e sulla quale non ho letto di alcuna reazione né politica né sindacale – è di totale incertezza».Conclude Moretti: «A fronte di tutto ciò, dal centrodestra regionale, dai sindaci di Gorizia e Monfalcone, da alcuni sindacati autonomi della sanità (che prima strepitavano su tutto) totale e assoluto silenzio. Non è accettabile. È di questi giorni la notizia che Cgil e Uil isontine hanno minacciato di proclamare lo stato di agitazione se alla scopertura di personale (nell’isontino pari a poco più di un centinaio di persone) non vi dovesse essere posto rimedio. Il Pd isontino è al fianco dei sindacati».

Manifesti del Pd contro la soppressione dell’Azienda sanitaria

Manifesti del Pd contro la soppressione dell’Azienda sanitaria

  
Dal Il Piccolo di oggi 7 Febbraio 2019 

Controffensiva del Pd cittadino contro la Regione. «La sanità goriziana svenduta per un gioco di potere» è la forte denuncia che il partito ha affidato ad una serie di manifesti affissi in questi giorni, e ben visibili negli appositi spazi destinati alle affissioni dei gruppi consiliari. I manifesti fanno seg

uito agli allarmi lanciati dai consiglieri comunali Pd contro l’incorporamento dell’Azienda sanitaria goriziana in quella di Trieste, che i consiglieri del Partito democratico avevano denunciato da subito «sino al punto di presentare una mozione già a settembre invitando il Consiglio comunale a prendere posizione contro la decisione (poi trasformata in legge a dicembre su iniziativa della Giunta Fedriga) di sopprimere l’autonomia dell’azienda isontina e incorporarla a quella triestina».Per il Pd l’Azienda sanitaria è stata solo la «prima vittima» dell’intendimento di soppressione dell’autonomia dell’Isontino e per questo motivo i dem non intendono abbassare l’attenzione su questo tema considerato fondamentale. La sottomissione dell’Azienda sanitaria a Trieste «rischia, già dalle prossime settimane, di determinare il trasferimento di importanti figure professionali e specialità a Trieste e la mancata copertura dei posti vacanti, visto anche l’abnorme scelta di un commissariamento di così lunga durata da gettare nell’indeterminatezza operatori e cittadini. Dopo che in questi anni si era faticosamente riusciti a garantire risorse finanziarie adeguate al mantenimento di un’offerta sanitaria a forte prevalenza pubblica, vediamo con preoccupazione il rischio che ci sia uno scadimento dell’offerta e un’apertura al privato. E questo in uno scenario di impoverimento del territorio isontino e di Gorizia, di cui la soppressione dell’azienda sanitaria è il primo preoccupante segnale: davanti a questo scenario tutta la città dovrebbe levare gli scudi, il Partito democratico lo farà senz’altro».

Sanità: Moretti (Pd), con ok a Nue Giunta Fedriga scopre le carte

Sanità: Moretti (Pd), con ok a Nue Giunta Fedriga scopre le carte

«Dopo aver strumentalizzato spudoratamente la nostra riforma sanitaria ora la Giunta Fedriga scopre le carte. Non solo non hanno fatto nulla, salvo aver umiliato territori come l’Isontino e l’Alto Friuli, ma ora è proprio chi hanno scelto per dirigere la nuova azienda zero a confermare che le nostre scelte erano giuste». A dirlo è il Segretario Provinciale del Pd, Diego Moretti commentando le dichiarazioni del neo commissario dell’Azienda Regionale di coordinamento per la salute (Arcs), Nicola Zavattaro.

«Scegliendo come dirigente dell’azienda zero chi è stato direttore amministrativo di Areu, (l’Agenzia regionale emergenza urgenza della Regione Lombardia), la Giunta Fedriga conferma la nostra impostazione sul Nue. Parliamo della stessa persona che ha gestito il numero unico in Lombardia, il modello a cui ci siamo ispirati. Su questo il centrodestra ha condotto in passato una guerra senza quartiere, oggi invece sostiene quello stesso modello. Il fatto che il commissario Arcs promuova degli assi portanti nostra riforma, dall’accorpamento ospedale-territorio al Nue, la dice lunga su quanto siano stati strumentali, in passato, gli attacchi del centrodestra». Il numero unico 112, continua Moretti, «ricalca il modello lombardo, dal quale siamo partiti per dare vita allo stesso servizio».

«Che il territorio vada rafforzato siamo tutti d’accordo e Cap e infermieri di comunità sono una faccia della stessa medaglia. Ma non va dimenticato che se il Cap di Gorizia non funziona, a differenza di quello di Grado che funziona, è perché non tutti i soggetti hanno lavorato per farli funzionare, salvo poi sparare contro la riforma in maniera strumentale. Un atteggiamento quantomai discutibile, ancor più pensando che di mezzo c’è la salute pubblica».

Enti locali: Moretti (Pd), disegno folle di Roberti, con nuove Province, isontino fatto a pezzi

Enti locali: Moretti (Pd), disegno folle di Roberti, con nuove Province, isontino fatto a pezzi

«Ritornare alle Province elettive è assurdo e antistorico. Proporre un disegno dove l’isontino o viene assorbito da Trieste o ne esce fatto a pezzi è del tutto folle e dimostra, ancora una volta, la considerazione pari a “zero” che la Giunta Fedriga ha del nostro territorio. Tutto questo avviene sotto il silenzio degli esponenti del centrodestra locale». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti, commentando le dichiarazioni dell’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti sulla volontà di ricostituire nuove Province elettive.

«È agghiacciante la visione che Roberti ha della Città metropolitana di Trieste: Gorizia da una parte come Provincia, Monfalcone dall’altra, inglobata nella Città metropolitana. Salvo, dice l’assessore, ascoltare tutti preventivamente. Il mantra dell’ascolto che abbiamo sentito per mesi è una colossale presa in giro, mantra al quale crede solo lui. Poi quello che succede è che ai sindaci ci si passa sopra, gli alleati invece abbassano la testa. Così è stato per la Sanità, dove l’isontino è stato svenduto a Trieste, con i sindaci Cisint, Felcaro e Ziberna nella parte degli spettatori. Così è chiaro che avverrà per gli Enti locali, con un modello ricopiato in maniera simile se non identica». Secondo Moretti, «sono proprio questi sindaci, per primi, che dovrebbero sostenere gli interessi del territorio. A parole sembrano leoni, peccato che alla prova dei fatti non sono stati più che docili e fedeli agnellini, succubi ai piedi di Fedriga e Roberti. Dovrebbero difendere i loro territori, ma invece difendono esclusivamente gli interessi dei propri partiti. Noi non staremo da quella parte».

Riforma sanitaria: le cose già fatte in 4 semplici infografiche

Riforma sanitaria: le cose già fatte in 4 semplici infografiche

Quattro semplici infografiche per spiegare in sintesi le misure concrete realizzate nell’ambito della riforma sanitaria che il centrosinistra ha approvato nel 2014. Riforma frutto di un lungo lavoro, ha portato alla Regione più investimenti per le strutture, nuove assunzioni e punta – più in generale – a migliorare la qualità di tutti i servizi offerti dalla sanità regionale.

Le trovate sul profilo Facebook di Debora Serracchiani (https://www.facebook.com/serracchiani/posts/10153788302195886) oppure scaricabili qui di seguito.


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Inaugurazione CRUA. Per il PD un risultato storico

Il Pd nel giorno dell’inaugurazione del CRUA: «Risultato storico, occorre tenere alta l’attenzione sul dramma dell’amianto»

MONFALCONE – «L’attenzione sul problema amianto deve restare alta, anzi altissima, su tutto il territorio regionale e nell’Isontino, per la sua storia, in particolare», lo dice il segretario provinciale del Partito Democratico isontino, nel giorno della presentazione del CRUA a Monfalcone, alla presenza dei vertici della Regione e dell’Azienda sanitaria. «Per noi in ogni caso con la presentazione del CRUA si raggiunge un obiettivo storico che il Partito Democratico ha perseguito in questi anni, ma per noi dev’essere solo il punto di partenza: queste zone sono tra le più colpite dalle conseguenze mortali derivanti dal massiccio utilizzo dell’amianto e dall’esposizione allo stesso dei lavoratori». «Abbiamo aperto il CRUA ed è un risultato importante, ma occorre continuare a sottolineare l’importanza di trattare in modo organico e sinergico i vari aspetti del problema: la mappatura, la sorveglianza e la prevenzione sanitaria, lo smaltimento, le bonifiche e le informazioni ai cittadini, oltre che la formazione degli operatori. In questo senso la creazione di un Centro Unico a valenza regionale e la sua dislocazione – con forte valore simbolico – a Monfalcone permetterà di creare una “cabina di regia” per una strategia di lavoro che coordini le tematiche legate ad Ambiente, Salute e Sicurezza così come previsto dal Piano Nazionale Amianto». «Il ringraziamento per il risultato raggiunto va all’Amministrazione regionale che ha creduto nel progetto, e a quanti sin dai banchi del Consiglio regionale – trai i quali l’on. Brandolin e l’allora consigliere Brussa – hanno promosso sin dalla precedente legislatura regionale il raggiungimento di questo obiettivo. Ma anche a tutte le Istituzioni, Provincia, Comune di Monfalcone e i comuni limitrofi, che hanno supportato costantemente l’iniziativa», ricorda Rossi.