Candidature dell’Isontino alle Elezioni Politiche 2018.

Candidature dell’Isontino alle Elezioni Politiche 2018.

Mercoledì gennaio 3 gennaio 2018 l’Assemblea Provinciale di Gorizia si è riunita ed ha approvato all’unanimità le candidature di Laura Fasiolo e di Giorgio Brandolin alle elezioni politiche 2018.

Dal dibattito assembleare sono emerse varie argomentazioni a sostegno di entrambi i candidati, in primis in riferimento alla qualità e al grande lavoro svolto da entrambi nel corso dell’ultima legislatura, ma anche, secondo una visione più generale, in SHAPE \* MERGEFORMAT riferimento alla necessità di garantire una rappresentanza forte a questo territorio che storicamente ha dato tanto alla Regione Friuli Venezia Giulia contribuendo non solo a scrivere pagine importanti in tema di specialità regionale, ma soprattutto capace di rispondere generosamente alla chiamata delle forze di centro sinistra, non facendo mai mancare quel sostegno elettorale che in taluni casi è stato determinante e ha fatto la differenza. La realtà attuale è però un’altra: non passa giorno in cui qualche rappresentante di altre forze politiche non manchi di ricordaci, e di farci pesare, le sconfitte elettorali di Monfalcone e degli altri comuni persi negli ultimi due anni.

Interventi

Nella consapevolezza che la tornata delle Elezioni Politiche 2018 sarà particolarmente combattuta, ancora una volta l’Isontino risponde partendo all’attacco grazie ai nostri due candidati: Giorgio Brandolin si è messo a disposizione del Collegio uninominale alla Camera. Una scelta coraggiosa, che lo porterà a giocarsi in prima persona il tutto per tutto, con la consapevolezza di dover riconquistare, palmo a palmo, un elettorato che tradizionalmente era di centrosinistra ma che oggi fatica a riconoscersi come tale. E’ una sfida che l’intera Assemblea Provinciale è disposta ad accettare assieme a lui; c’è tra gli iscritti una voglia di rivalsa, particolarmente sentita, ora che molti toccano con mano i primi risultati dell’azione amministrativa condotta da una variegata schiera di aggregazioni partitiche che amministrano i nostri comuni secondo priorità ben lontane dai valori e principi del centrosinistra.

Assemblea

Scegliere di correre alla Camera su un terreno per nulla garantito espone però al rischio di non essere rappresentati.
La candidatura di Laura Fasiolo, senatrice alla prima legislatura, viene sostenuta perché ha svolto un’impressionante qualificata mole di lavoro, è fortemente radicata sul Territorio, molto apprezzata per lo spirito di iniziativa e le caratteristiche di apertura
umana e sociale, sia come preside di vari Istituti provinciali, sia per gli incarichi a livello regionale. Viene proposta prioritariamente nella lista proporzionale di Senato o di Camera, in una posizione tale da consentire all’Isontino, nel peggiore degli scenari, di mantenere un forte e riconosciuto riferimento sulla base del quale costruire l’indispensabile consenso per essere forza di maggioranza.

 

Laura Fasiolo, attualmente unica donna senatrice del Partito Democratico in Friuli Venezia Giulia, oltre all’attività parlamentare, in cui si è distinta per produttività e correttezza, negli ultimi quattro anni ha pazientemente costruito una rete di rapporti e contatti con il Territorio, con il mondo civico, divenendo un fondamentale punto di riferimento del PD in una realtà come l’Alto Isontino e Gorizia, spesso al centro di aspre polemiche in tema di immigrazione, tema che Laura ha contribuito a gestire insieme ad altre delicate tematiche, come la scuola, il genere, il carcere, le infrastrutture transfrontaliere, l’Amianto, l’agri vitivinicoltura.

Oggi l’Assemblea confida nella sua esperienza di donna in Parlamento.

Consapevoli che, mai come in questo momento, è fondamentale creare una squadra di candidati che abbiano esperienza, forte radicamento e spirito battagliero, i componenti dell’Assemblea Provinciale propongono e sostengono all’unanimità le candidature di Giorgio Brandolin e di Laura Fasiolo.

Il Segretario Provinciale.
Silvia Caruso

Non dobbiamo avere paura del futuro.

Non dobbiamo avere paura del futuro.

Perché oggi è il giorno che ci faceva paura ieri.

Perchè oggi è il giorno che ci faceva paura ieri
Sergio Bolzonello a Gradisca

Martedì 14 novembre è formalmente partita la raccolta delle firme a sostegno della candidatura di Sergio Bolzonello a Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
Grazie alla disponibilità del circolo di Gradisca d’Isonzo e con il supporto dell’Assemblea Provinciale, in questa sede centrale nel territorio provinciale, un centinaio di persone tra amministratori, iscritti PD e cittadini, hanno avuto occasione di ascoltare le proposte del candidato e di dare corso ad un positivo e partecipato dibattito.
Tra i passaggi più apprezzati riportiamo il seguente “….Rappresentare un territorio non significa solo amministrare bene all’interno delle logiche del presente. Significa che, vivendo un presente fatto di problemi e di complessità, di persone che non riescono a far sentire la propria voce, ci si impegna a proiettare le speranze di un vivere migliore in un futuro che diventa realtà giorno dopo giorno.
Per fare questo non servono “uomini soli al comando”, ma la capacità di aggregare, ed essere portavoce delle migliori competenze della nostra terra, siano essi giovani o anziani, lavoratori o imprenditori, insegnanti o professionisti, volontari o studenti. Solo in questo modo si può creare una visione condivisa del futuro del nostro territorio e porre in atto tutte le azioni per tutelarlo e farlo crescere.
Le difficoltà del presente fanno si che molte volte si guardi solo alle punte dei nostri piedi. Abbiamo invece bisogno di allargare lo sguardo alla ricerca di idee e visioni per nuovi percorsi.
Con questa responsabilità e con questo rispetto verso il nostro territorio, andiamo incontro al futuro di tutti noi”.
Sergio Bolzonello

PD: la scelta giusta

Si intitola “PD: la scelta giusta – aderire al PD è ancora la scelta giusta” il documento programmatico a sostegno della candidatura di Silvia Caruso, unica candidata alla Segreteria provinciale nell’ambito dei congressi territoriali che, circolo per circolo, si terranno dal 14 al 22 ottobre secondo il calendario pubblicato su questo stesso sito e approvato dalla Commissione provinciale per il Congresso.

Il documento può essere scaricato CLICCANDO QUI

Chiusura del CARA, apertura del CPR. La posizione degli Amministratori di Area di Centrosinistra dell’Isontino.

Chiusura del CARA, apertura del CPR. La posizione degli Amministratori di Area di Centrosinistra dell’Isontino.

Il 26 settembre scorso, in Prefettura a Gorizia, alla presenza del Prefetto, delle massime autorità dell’ordine pubblico provinciale e dell’Assessore Regionale alla Solidarietà, è stato formalizzato l’indirizzo ministeriale che prevede la chiusura del CARA di Gradisca, dove attualmente sono ospitati circa 600 richiedenti asilo, che sarà sostituito dalla creazione di un Centro di Permanenza e Rimpatri (CPR) con capienza massima di circa 100 persone.Questa strategia finalmente toglie la provincia di Gorizia dalla fase emergenziale della “prima accoglienza” e la inserisce nella rete dell’accoglienza diffusa e strutturata con i vincoli e i limiti del modello Sprar. Ciò implica suddividere tra i vari comuni un numero definito di persone (2,5 persone ogni mille abitanti) alle quali è già stato certificato lo status di “rifugiato” o di “persona soggetta a protezione umanitaria”. Si tratta di persone che, non solo hanno già superato il vaglio della Commissione per l’immigrazione, ma che anche sottoscrivono un formale e sostanziale impegno al rispetto delle regole fissate dal modello di accoglienza Sprar. In questa logica il Prefetto ha rivolto un forte appello ai Sindaci presenti chiarendo, che le circa 600 persone che oggi si trovano al CARA saranno collocate non solo in Provincia ma nell’intera Regione.Attualmente i Comuni della Provincia che accolgono sono solo 12 su 25.E’ davvero arrivato il momento che tutti i comuni aderiscano alla richiesta della Prefettura, come ad esempio ha recentemente fatto il sindaco di Grado. Noi Sindaci e Consiglieri comunali concordiamo con la proposta della Prefettura di:1 Aderire alla formula dell’accoglienza diffusa;2 Strutturare l’accoglienza nei comuni secondo il modello Sprar nel numero di 2.5 accolti ogni mille abitanti;3 Trasformare il Cara di Gradisca in un Centro con un contenimento massimo di 100 persone e che costituisca un luogo di stazionamento certo per coloro che sono destinatari di un decreto di espulsione;Diamo solidarietà a tutti i colleghi, sindaco di Gradisca in primis, che da tempo si trovano a fronteggiare il problema di dover gestire numeri di richiedenti asilo esorbitanti rispetto alle dimensioni dei loro comuni;Diamo pieno sostegno e solidarietà ai colleghi che, come il Sindaco di Grado, accettano di fare la loro parte e di aderire alla rete.Prendiamo formalmente le distanze da tutti quegli amministratori locali che, con argomentazioni populiste e strumentali animano la polemica e giocano al disimpegno civico.Riteniamo che il tema dell’accoglienza, particolarmente delicato per sua natura, necessiti di una forte solidarietà tra le amministrazioni; reputiamo che la sola modalità per poter governare il flusso migratorio attualmente in atto sia quello dell’accoglienza diffusa, che consente di inserire ed integrare nelle nostre comunità piccoli gruppi anziché grandi assembramenti.

Comunicato condiviso dai Sindaci di:

  • Farra d’Isonzo, Alessandro Fabbro
  • Romans, Davide Furlan
  • Sagrado, Marco Vittori
  • San Canzian d’Isonzo, Fratta Claudio
  • San Lorenzo Isontino, Razza Bruno
  • Savogna, Alenka Florenin
  • Staranzano, Riccardo Marchesan
  • Turriaco, Enrico Bullian

e dai Consiglieri Comunali di:

  • Cormons, Lucia Toros, capogruppo Uniti per Cormons, Elena Gasparin Progetto per Cormons;
  • Grado, Luciano Cicogna, Capogruppo PD e Consigliere Provincia di Udine;
  • Fogliano Redipuglia, Mezzorana Paolo Capogruppo PD;
  • Gorizia, Rossi Marco, capogruppo PD;
  • Monfalcone, Marina Turazza, Capogruppo PD;
  • Ronchi dei Legionari, Monica Laurenti Capogruppo PD;
  • Sagrado, Barbara Perazzi, capogruppo Orizzonti comuni
  • San Pier d’Isonzo: Fappani Michele capogruppo di San Piero Idee in Comune

 

Parte la fase congressuale territoriale

Dal 12 al 22 ottobre si terranno le assemblee di circolo per lo svolgimento della fase congressuale territoriale del Partito Democratico. Lo ha deliberato l’Assemblea provinciale del Partito Democratico che, venerdì 15 settembre, ha approvato il Regolamento congressuale provinciale 2017 ed ha eletto la Commissione provinciale per il Congresso che, unitamente al Segretario provinciale, promuoverà e organizzerà lo svolgimento dei congressi territoriali. I circa 1000 iscritti aventi diritto, più i nuovi iscritti entro il 25 settembre 2017, concorreranno ad eleggere i direttivi ed i segretari dei circoli territoriali del PD nonché il nuovo Segretario provinciale e la nuova Assemblea provinciale del PD.

Ecco i componenti della Commissione provinciale per il congresso:

  1. Franco Malaroda (San Canzian)
  2. Daria Kogoi (Gorizia)
  3. Lorenza Marani (Turriaco)
  4. Massimiliano Zacchigna (Gorizia)
  5. Flavio Pizzolato (Staranzano)

Membro supplente: Manuela Guerrera (Monfalcone)

Costituita la nuova segreteria provinciale unitaria

In occasione dell’Assemblea provinciale del PD isontino riunitasi a Gradisca d’Isonzo il 31 luglio 2017, è stata costituita su comunicazione del segretario provinciale Marco Rossi una nuova Segreteria provinciale incaricata di traghettare il partito verso il congresso previsto ad ottobre. Una segreteria “istituzionale” e che vede l’unitaria partecipazione delle tre mozioni congressuali:

Presidente dell’Assemblea provinciale: RICCARDO CATTARINI
Parlamentari: on. GIORGIO BRANDOLIN, sen. LAURA FASIOLO, sen. ALESSANDRO MARAN
Consiglieri regionali: SARA VITO, DIEGO MORETTI
Amministratori locali: DAVIDE FURLAN (sindaco di Romans), LINDA TOMASINSIG (sindaco di Gradisca), MARCO ZANOLLA (capogruppo PD a Gradisca) come Responsabile organizzazione, RICCARDO MARCHESAN (sindaco di Staranzano), SERENA FRANCOVIG (assessore a Staranzano), CLAUDIO FRATTA (sindaco di S. Canzian), SILVIA CARUSO (assessore a S. Canzian)
Segretari di Monfalcone (MARCO GHINELLI) e Gorizia (FRANCO PERAZZA)
Tesoriere provinciale: GIULIA NOGHEROTTO
La segreteria sarà inoltre integrata da un rappresentante della componente slovena.

L’Assemblea ha inoltre approvato il bilancio consuntivo 2016 del PD provinciale e lo schema di previsionale.

Vaccini. Ridare la parola al mondo scientifico, questo il senso del voto favorevole alla nuova legge sui vaccini.

Approvato oggi al Senato con 171 voti favorevoli, 63 contrari, 19 astenuti il Decreto Legge 73/2017 recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale oggetto dell’odierna convertito oggi in legge. Con il PD hanno votato a favore del provvedimento anche Forza Italia e MDP.
Una strada irta di ostacoli, ma infine giunta ad un approdo positivo, con miglioramenti rispetto al testo iniziale che riduce i vaccini obbligatori da 12 a 10 dieci ( anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella), e prevede che gli stessi siano somministrati 6 in formulazione esavalente, 4 in formulazione tetravalente;
L’offerta vaccinale è in ogni caso di 14 vaccini ( meningococco B e c, pneumococco e rotavirus); riduce le sanzioni pecuniarie prima più severe (il tetto massimo delle sanzioni ai genitori che scelgono di non vaccinare scende da 7500 a 3500 €),
rimuove la possibilità di perdere la patria potestà, conferma l’istituzione dell’ anagrafe vaccinale e per l’integrazione degli obiettivi dell’Unità di crisi che monitora l’attività del SSN prevede che il soggetto già immunizzato possa essere sottoposto all’obbligo vaccinale con monocomponenti, (risposta a richieste pressanti dei genitori);
in via sperimentale la prenotazione delle vaccinazioni nelle farmacie convenzionate attraverso il CUP e che docenti, operatori scolastici e sanitari possano autocertificare la copertura vaccinale.
Forte dunque l’impegno richiesto alla scuola e al Servizio Sanitario Nazionale al fine della garanzia della salute e del futuro delle giovani generazioni.
Ad essere tutelati hanno diritto tutti i bambini, in particolare gli immunodepressi, per i quali i vaccini possono costituire pregiudizio alla salute.
La portata generale di questo provvedimento rinveste la salute della fascia più giovane della popolazione italiana.
Sono 844 i casi di morbillo registrati in Italia nel 2016, ma nel 2017, dati del 19 luglio, sono già 3672 con tre decessi. Diffuse le apprensioni specie in Toscana per i casi, anche letali, di meningite. Perciò lo stato ha inteso attivarsi per la tutela della salute pubblica.
In particolare le aule scolastiche devono essere luoghi sicuri, ove rendere obbligatorie alcune vaccinazioni finora ritenute facoltative, per far fronte a malattie riemergenti.
La scuola dell’infanzia ne è e ne deve essere la protagonista, essendo il provvedimento strettamente connesso con ambiti di lunga permanenza dei bambini.
E’ innegabile che ciascun alunno trascorre gran parte della giornata attiva (minimo 5 ore) di gran parte della propria vita infantile, preadolescenziale e adolescenziale all’interno di un’aula di un istituto scolastico, a stretto contatto con compagni di classe, docenti, personale non docente.
L’obiettivo della legge, in quest’ottica, è di salvaguardare l’ambiente scolastico come luogo di permanenza sicuro. L’obiezione all’obbligo dei vaccini, ritenuti da una parte minoritaria della popolazione italiana libera scelta genitoriale, troverebbe giustificazione considerando il solo nucleo familiare quale diretto interessato dal provvedimento; dal momento in cui un singolo componente del nucleo familiare entra nella collettività e costituisce un possibile veicolo di trasmissione di virus e patologie per quanti ne condividono l’ambiente di permanenza, a prevalere deve essere l’interesse e l’immunità della collettività. E’, se vogliamo, lo stesso principio alla base del rispetto delle regole sociali e delle leggi che garantiscono la civile convivenza e che prevedono una parziale rinuncia alla libertà decisionale personale, che va finalizzata alla condivisione di un beneficio più generale e maggiormente diffuso.
Il parere espresso dalla 7° commissione non solo ha ben inquadrato in quest’ottica l’aspetto educativo del disegno di legge che (all’art.2) prevede percorsi formativi ed informativi per personale docente e non docente, per alunni e studenti, ma ha ben saputo anche valutare la portata gravosa a monte del provvedimento sull’organizzazione scolastica; tant’è, infatti, che le osservazioni principali riguardano la dotazione del personale, le forme di deroga alla tempistica di presentazione delle necessarie documentazioni a fronte di un già gravoso esperimento delle incombenze tradizionali per l’avvio dell’anno scolastico che vanno ulteriormente ad aggravarsi nei casi di istituzioni scolastiche rette da un dirigente reggente.
La commissione ha voluto fare, a mio giudizio correttamente, una netta distinzione tra rigore normativo applicato alle scuole dell’infanzia (ove la documentazione vaccinale è requisito indispensabile di accesso) e l’appello ad una sorta di diligenza del buon padre di famiglia, derogando alla perentorietà dei termini, per quanto attiene le scuole dell’obbligo (ove la documentazione comprovante la vaccinazione non costituisce requisito indispensabile per l’accesso) per evitare anche un sovraccarico amministrativo in capo agli istituti.
Il provvedimento all’esame è, senza dubbio, un passo importantissimo ed indispensabile, che certamente sarà oggetto di correttivi in corso di applicazione (penso, ad esempio, agli strumenti di semplificazione nella trasmissione diretta alle aziende sanitarie locali per verificare e controllare gli adempimenti vaccinali dei minori iscritti negli elenchi); considero ottime le finalità della legge tese alla salvaguardia e al bene della collettività, finalità che non possono essere intaccate da discutibili argomentazioni, il più delle volte del tutto false e strumentali, che in questi mesi hanno fatto pessima disinformazione.

Grim: “Dal 2013 ad oggi abbiamo fatto uscire il F.V.G. dall’angolo”

Grim: “Dal 2013 ad oggi abbiamo fatto uscire il F.V.G. dall’angolo”

Valorizzare al massimo e con orgoglio gli importanti risultati che il centrosinistra e il Partito Democratico hanno conseguito al governo della Regione. Da qui parte l’iniziativa regionale che si svolge oggi a Udine “LE COSE FATTE”. Per ricordare l’importanza dell’iniziativa e il contesto politico nel quale essa si pone, pubblichiamo la lettera della segretaria regionale Antonella Grim agli iscritti:

Care iscritte, cari iscritti

Stasera con molti di voi ci vedremo all’Hotel Astoria, a Udine, in occasione di un evento importante, che rappresenta un punto sia di arrivo che di partenza per il nostro partito. Oggi ci troveremo per fare il punto sulle cose realizzate in questi anni al governo della regione, ma anche per gettare le basi per i prossimi anni.
Dal 2013 ad oggi abbiamo fatto uscire il Friuli Venezia Giulia dall’angolo, lavorando con determinazione per ridare centralità alla nostra regione. E i risultati si vedono: nelle infrastrutture, nei collegamenti, nel turismo, nella portualità, nel rilancio del nostro sistema produttivo. La nostra idea di Fvg è quella di una piattaforma integrata, all’interno della quale tutti i territori, ognuno con la propria storia, identità e vocazione, possano muoversi in modo armonico e in sincronia. Abbiamo realizzato riforme importanti, forse impopolari, ma non potevamo non farlo: tra una scelta difficile e una non scelta,abbiamo optato senza dubbi per la prima. Certo che ogni percorso complicato porta con sé errori e lungaggini, sbavature e fatica. Ma ciò non significa dover mollare, anzi. Significa piuttosto usare ogni strumento possibile per procedere meglio, con più forza, rimediando agli errori e raccogliendo nuove idee.
Ecco, il senso dell’incontro di stasera – e di quelli che seguiranno nei diversi territori – è proprio questo: confrontarci su quanto fatto e rilanciare il percorso con la forza delle proposte. Assieme a noi (la presidente Serracchiani, assessori, consiglieri regionali, dirigenti del partito e tanti di voi) ci saranno anche alcuni nomi di prestigio del sistema produttivo Fvg, che racconteranno in modo concreto le ripercussioni positive delle azioni messe in campo dalla Regione in questi anni.
Rivendichiamo con orgoglio ciò che abbiamo saputo fare. Valorizziamoci.
Sono passati pochi giorni dalle amministrative, che non sono state un fallimento totale, come i media hanno narrato. E’ vero che nessuno di noi ha brindato, ma cerchiamo di analizzare tutta la situazione in modo oggettivo. Leggiamo tutto, perché non tutto è da buttare, anzi. Anche in Friuli Venezia Giulia, dove certamente alcune sconfitte bruciano, ma non vanno dimenticate le vittorie in comuni di peso come Cervignano, Lignano, Maniago, Azzano Decimo, San Canzian.
Quando parliamo di noi, ricordiamoci in che periodo stiamo governando. Siamo bravissimi ad analizzare in modo chirurgico ciò che non va (che ovviamente esiste e che nessuno vuole nascondere), ma prendiamo anche piena consapevolezza del lavoro svolto sin qui: abbiamo messo in campo, sia a livello nazionale che regionale, riforme importanti per rispondere ai problemi dell’oggi con strumenti nuovi, che sono però difficili da gestire e da spiegare alla gente. Parliamoci chiaro: le risorse sono sempre meno, i problemi invece aumentano e sono diversi da quelli di qualche anno fa. Bisogna uscirne in qualche modo e trovare la quadra è difficile; ma questo è il tempo delle scelte, anche forti. E noi – su questo non ho dubbi – le abbiamo fatte, eccome.
Fondamentale poi è fare il massimo per ritrovare il senso profondo della nostra comunità e delle ragioni dell’unità. Basta guerriglie interne. Siamo una grande comunità politica, uniamo le forze contro populisti e demagoghi, che sono i veri nemici. La sinistra deve smettere di costruirsi il nemico in casa: l’avversario è fuori. E’ il centrodestra, sono i grillini.
Confronto, umiltà, ascolto, condivisione. Facciamo leva su questo per affrontare i prossimi mesi, anche in vista degli appuntamenti elettorali del prossimo anno. Alcuni di voi credo sapranno che da qualche settimana il segretario del Pd provinciale di Udine, Roberto Pascolat, ed io, abbiamo iniziato una serie di incontri nei circoli raggruppati per Uti. Serate con dibattiti anche di tre ore; è una discussione vera, onesta. In queste settimane, girando sui territori, mi sono resa conto che a volte abbiamo sbagliato – e dovremo farci carico delle proposte che ci stanno giungendo dai nostri amministratori, dai nostri dirigenti territoriali per migliorare e cambiare rotta laddove serve – che altre volte non abbiamo spiegato a sufficienza, che in alcuni casi le cose buone fatte in questi anni la gente manco le conosce. Ed è per questo che dobbiamo continuare ad andare tra la gente, di più. Noi siamo questo. Lo siamo ancora.
Antonella Grim
7 luglio 2017

L’Assemblea provinciale del PD: coordinare tutte le forze progressiste, democratiche e civiche isontine

L’Assemblea provinciale del PD isontino, nella sua ultima assemblea di martedì scorso 4 luglio, ha approvato l’ordine del giorno proposta dal Segretario provinciale Marco Rossi per giungere ad un coordinamento tra tutte le forze progressiste, democratiche, civiche isontine, a fronte dell’iniziativa politica del centrodestra che si caratterizza per la netta volontà di non condividere le scelte con gli altri Comuni, in una logica di localismo e divisione anziché di integrazione e collaborazione fra i territori.

Di seguito il testo dell’Ordine del giorno approvato all’unanimità dai delegati presenti:

I risultati elettorali degli ultimi due anni hanno profondamente mutato il quadro politico nel territorio isontino. Ciò determina un sostanziale arretramento delle posizioni del PD e della sua capacità di incidere sulla direzione politica del territorio: un ruolo che in passato è stato possibile svolgere grazie all’uniforme colore politico di molte amministrazioni.
Anzi, l’iniziativa politica delle amministrazioni a guida centrodestra si caratterizza per la netta volontà di non condividere le scelte con gli altri Comuni, in una logica di localismo e divisione anziché di integrazione e collaborazione fra i territori.
Per queste ragioni, l’Assemblea provinciale del PD, consapevole del mutato quadro politico e della necessità di rafforzare il campo delle amministrazioni civiche e di centrosinistra che si oppongono a questa visione, non da ultimo con un documento sottoscritto da 18 sindaci isontini in opposizione alla politica del Centrodestra sulle partecipate isontine,
– DÀ MANDATO alla Segreteria in coordinamento con gli amministratori locali, di sviluppare entro settembre un’iniziativa politica per favorire la nascita di un coordinamento tra tutte le forze
progressiste, democratiche e civiche isontine, che siano in maggioranza o all’opposizione, favorendo in questo modo la costituzione di un più ampio campo democratico nel nostro territorio.
– Tale obiettivo potrà essere raggiunto con un coordinamento che va oltre i confini degli amministratori iscritti al PD, e con la stesura di un Manifesto programmatico condiviso tra tutte le
liste civiche, democratiche e progressiste che vorranno partecipare alla sua formulazione.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’
Gradisca d’Isonzo, 4 luglio 2017

Fasiolo: “In molte realtà il centrosinistra si è presentato diviso”

Fasiolo: “In molte realtà il centrosinistra si è presentato diviso”

Commenta i risultati elettorali anche la senatrice Laura Fasiolo: «E’ innegabile che il centrodestra unito ha ottenuto un risultato a livello nazionale nettamente superiore rispetto ai partiti del centrosinistra. E’ bene sottolineare un elemento di fondo, la migliore propensione all’unità del centrodestra che, alla luce dei risultati, sarà il leitmotiv che accompagnerà i prossimi appuntamenti elettorali, almeno per quanto concerne i contesti di elezione diretta. Sì, perché non va dimenticato che insuccessi, come quello del M5S che si deve accontentare di centri “minori”, potrebbero non ripetersi in sede di elezioni politiche che, anzi, rischiano di consolidare un multipolarismo (e quindi un’ instabilità politica cronica) con maggioranze diverse tra Camera e Senato, dopo il fallimento del referendum del 4 dicembre scorso. In molte realtà il centrosinistra si è presentato diviso, a volte polverizzato, seppure con simboli di grande richiamo e appello all’unità della sinistra italiana, salvo poi, nei fatti, rappresentare uno spezzatino molto eterogeneo nei contenuti e nelle proposte; in molte realtà, soprattutto se piccole, i partiti si sono sacrificati a un civismo “spinto”, modificati in liste civiche, confidando in un miglior successo elettorale che, alla fine, non sempre è arrivato».

«Ha detto bene Ceccanti in questi giorni a proposito della centralità della tenuta dell’unità del centrodestra sulle future elezioni politiche: “Le elezioni politiche saranno contrassegnate da chi vuole aderire all’Unione Europea rafforzata, a cui ci stanno conducendo Merkel e Macron, e su cui Lega e Forza Italia hanno posizioni non compatibili tra di loro. La coalizione che ha vinto ieri non è riproducibile sul piano nazionale, esattamente come non lo è la coalizione del Pd con tutti i pezzi di sinistra alla sua sinistra, perché anche quella non è omogenea rispetto al tema con cui si decideranno le elezioni politiche che è quello del vincolo europeo”. Il prof. Flavio Felice, dal canto suo, ha affermato: “Si potrebbe persino pensare che il Centrodestra sia interessato a forzare verso il maggioritario, ma sarebbe un tentativo maldestro perché dopo sarebbe sotto schiaffo della Lega. Quindi Berlusconi, che sicuramente è intelligente, in questo caso punterà su un sistema proporzionale. E poi se la giocano nel nuovo Parlamento sulla base del peso che ciascun partito porta con sé”».

«Vengo a me: scenari possibilissimi, tuttavia la stabilità e l’interesse dell’Italia sono altra cosa dalle strategie tampone per mandare avanti un Paese in forte deficit di riforme».