8MARZO: da parte delle Donne che cambiano il futuro

8MARZO: da parte delle Donne che cambiano il futuro

Avremmo voluto parlare delle politiche di uguaglianza di genere e di quello che ancora manca per l’altra metà del cielo, ma i fatti di queste ultime 24 ore ci impongono una riflessione più profonda.
Tre donne uccise e un tentativo di strangolamento vanno a sommarsi al bollettino di guerra di 1 donna uccisa circa ogni 72 ore dello scorso anno. L’emergenza è culturale.
Assieme alla parità salariale, nelle leadership amministrativa e lavorativa, nell’educazione scolastica, e di tutti quegli argomenti legati all’uguaglianza di genere, c’è una problematica che deve essere affrontata in modo forte e duraturo dalla politica, ed è l’educazione di genere.
Solo grazie a più donne impegnate e a un maggiore rispetto verso di esse questa condizione
può essere cambiata.

Auguri a tutte le donne, perché voi siete il nostro futuro.

Primarie: Moretti, sono segnale di base solida

Primarie: Moretti, sono segnale di base solida

Il risultato di queste primarie rappresenta un segnale importante che ci conferma la solidità della base e risponde implicitamente a chi ci dava politicamente spacciati e pronosticava un flop la scelta del segretario”. Commenta così il segretario provinciale del Pd di Gorizia, Diego Moretti i risultati delle primarie svoltesi ieri.
Il ringraziamento va ai molti volontari presenti ai seggi e a tutti coloro che si sono dati da fare per raggiungere questo risultato che ha visto votare circa 3.200 elettori nella provincia di Gorizia. Ora l’auspicio è che il nuovo segretario Zingaretti, forte di un significativo consenso ottenuto, dia un forte rilancio al partito a tutti i livelli e sappia essere inclusivo e unitario, senza operazioni nostalgiche o di altro tipo.
Primarie: Moretti (Pd), Domenica sarà una giornata importante per il Paese e per l’unità del territorio isontino

Primarie: Moretti (Pd), Domenica sarà una giornata importante per il Paese e per l’unità del territorio isontino

 «Domenica sarà una giornata importante per la democrazia del nostro Paese e l’isontino farà la sua parte». Interviene così il segretario provinciale del Pd Diego Moretti. «L’obbiettivo finale di questa importante giornata per il Partito Democratico – continua Moretti – è quello di creare un’alternativa chiara e credibile a chi sta affondando il nostro Paese. Read More

«Nel limbo 188 vincitori di concorso per oss» Il Pd interroga la giunta

«Nel limbo 188 vincitori di concorso per oss» Il Pd interroga la giunta

«In un momento di forte incertezza per il personale della sanità, 188 vincitori del concorso per operatori socio sanitari sono stati abbandonati nel limbo, ancora in attesa dell’assunzione». A denunciarlo è il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti, che per fare chiarezza sui futuri esiti del bando indetto dall’Egas a fine 2017 per assegnare 188 posti di operatore socio sanitario agli enti e aziende del servizio sanitario regionale, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga e all’assessore alla Salute Riccardo Riccardi. I 188 posti, spiega Moretti, «hanno già una destinazione definita: 55 per l’Asuiud, 50 per l’Aas 2, 45 per l’Aas 5, 22 per l’Asuits, 7 per l’Aas 3, 6 per l’Irccs Cro di Aviano e 3 per l’Irccs Burlo Garofolo di Trieste». «Per ora, l’unica cosa che emerge è che a causa della norma che impone alle Aziende sanitarie di ridurre dell’1,4 per cento il costo del personale, le singole Aziende sembra abbiano di fatto “congelato” tali assunzioni, attendendo disposizioni e valutazioni dall’assessorato». Va ricordato, continua Moretti, «che questi fabbisogni di personale sono stati a suo tempo segnalati dagli stessi enti come necessari al mantenimento dei servizi essenziali. Su queste assunzioni si erano dunque create legittime aspettative, considerato che mai fino a questi giorni c’era stato sentore di un “blocco”. Ora attendiamo dunque che Riccardi e Fedriga ci dicano con quali tempistiche potranno essere assunti i 188 vincitori del concorso».

Organici degli ospedali Moretti si schiera al fianco dei sindacati

Organici degli ospedali Moretti si schiera al fianco dei sindacati

Da Il Piccolo di oggi 7 Febbraio 2019

«Negli ultimi anni il centrodestra in Regione e nell’Isontino (i sindaci di Gorizia e Monfalcone su tutti) ci ha accusato in più occasioni di aver distrutto la sanità: uno dei motivi principali riguardava la carenza di personale e la mancanza di turnover (medici, infermieri e oss), che aveva svuotato o messo in grossa difficoltà reparti ospedalieri e presidi territoriali. Dal 2016 al 2018 però, nell’Azienda sanitaria isontina e nelle altre aziende della regione, vi è stato un numero importante di assunzioni di medici, infermieri e Oss, che ha aumentato di poco meno del 10% la spesa complessiva del personale in sanità».A dirlo è il consigliere regionale del Pd Diego Moretti. «Va ricordato, però, che il primo atto (comunicato per iscritto ai Dg delle Aziende) dell’amministrazione Fedriga, fu quello di bloccare le assunzioni in corso, affinché su tutte vi fosse l’autorizzazione regionale. Successivamente, con la legge regionale 27 del 2018 (che ha ridisegnato i confini delle Aziende sanitarie, con l’Aas isontina commissariata ed incorporata in quella triestina) e con le linee-guida 2019, la Regione ha dato l’indicazione alle Aziende di tagliare la spesa del personale 2019 di almeno l’1,4% rispetto al 2018. La prima conseguenza di tale situazione (sulla quale presenterò nei prossimi giorni all’assessore Riccardi una specifica interrogazione), è la recente sospensione sine die delle assunzioni di 188 Oss (delle quali 50 per l’Azienda 2), risultati idonei di un concorso pubblico iniziato a giugno e conclusosi a dicembre 2018 e per i quali la situazione – inaccettabile e sulla quale non ho letto di alcuna reazione né politica né sindacale – è di totale incertezza».Conclude Moretti: «A fronte di tutto ciò, dal centrodestra regionale, dai sindaci di Gorizia e Monfalcone, da alcuni sindacati autonomi della sanità (che prima strepitavano su tutto) totale e assoluto silenzio. Non è accettabile. È di questi giorni la notizia che Cgil e Uil isontine hanno minacciato di proclamare lo stato di agitazione se alla scopertura di personale (nell’isontino pari a poco più di un centinaio di persone) non vi dovesse essere posto rimedio. Il Pd isontino è al fianco dei sindacati».

Manifesti del Pd contro la soppressione dell’Azienda sanitaria

Manifesti del Pd contro la soppressione dell’Azienda sanitaria

  
Dal Il Piccolo di oggi 7 Febbraio 2019 

Controffensiva del Pd cittadino contro la Regione. «La sanità goriziana svenduta per un gioco di potere» è la forte denuncia che il partito ha affidato ad una serie di manifesti affissi in questi giorni, e ben visibili negli appositi spazi destinati alle affissioni dei gruppi consiliari. I manifesti fanno seg

uito agli allarmi lanciati dai consiglieri comunali Pd contro l’incorporamento dell’Azienda sanitaria goriziana in quella di Trieste, che i consiglieri del Partito democratico avevano denunciato da subito «sino al punto di presentare una mozione già a settembre invitando il Consiglio comunale a prendere posizione contro la decisione (poi trasformata in legge a dicembre su iniziativa della Giunta Fedriga) di sopprimere l’autonomia dell’azienda isontina e incorporarla a quella triestina».Per il Pd l’Azienda sanitaria è stata solo la «prima vittima» dell’intendimento di soppressione dell’autonomia dell’Isontino e per questo motivo i dem non intendono abbassare l’attenzione su questo tema considerato fondamentale. La sottomissione dell’Azienda sanitaria a Trieste «rischia, già dalle prossime settimane, di determinare il trasferimento di importanti figure professionali e specialità a Trieste e la mancata copertura dei posti vacanti, visto anche l’abnorme scelta di un commissariamento di così lunga durata da gettare nell’indeterminatezza operatori e cittadini. Dopo che in questi anni si era faticosamente riusciti a garantire risorse finanziarie adeguate al mantenimento di un’offerta sanitaria a forte prevalenza pubblica, vediamo con preoccupazione il rischio che ci sia uno scadimento dell’offerta e un’apertura al privato. E questo in uno scenario di impoverimento del territorio isontino e di Gorizia, di cui la soppressione dell’azienda sanitaria è il primo preoccupante segnale: davanti a questo scenario tutta la città dovrebbe levare gli scudi, il Partito democratico lo farà senz’altro».

Il Pd mette le mani avanti: «L’Isontino non si tocca Trieste non ci annetterà»

Il Pd mette le mani avanti: «L’Isontino non si tocca Trieste non ci annetterà»

I dem riuniti in assemblea hanno deciso non solo di mobilitare i circoli territoriali, ma anche di coinvolgere i propri amministratori locali

 

I dem dell’Isontino si schierano a difesa dell’unità territoriale dell’ex provincia di Gorizia, messa fortemente a rischio per il partito dalle ipotesi di nuovo riordino degli enti locali elaborate dall’amministrazione regionale a traino leghista.Riunitasi in questi giorni, sotto la guida del segretario provinciale Diego Moretti, l’assemblea del Pd isontino ha espresso innanzitutto una posizione di netta contrarietà a quella che definisce l’«annessione» del territorio isontino a Trieste o con il resto dell’area giuliana. In qualsiasi forma avvenga, quindi, sia quella della Provincia “speciale” allargata a tutto il territorio dell’ex provincia di Trieste o quella dell’area metropolitana (con smembramento in questo caso dell’Isontino).Per rendere la sua opposizione tangibile alla Regione, il Pd ha inoltre deciso di cercare di mobilitare non solo i propri circoli territoriali, ma anche i suoi amministratori locali. Entrambi verrano quindi invitati a promuovere sul tema, nel proprio territorio e in Consiglio comunale, ricercando il massimo consenso possibile, ogni iniziativa utile a tutelare l’autonomia politica e istituzionale dell’Isontino contro «ogni incorporazione, sia essa unitaria o “spezzettata”, all’area triestina o friulana», informando allo stesso tempo i propri cittadini. I dem isontini avvieranno infine con il partito regionale «un confronto su una nuova organizzazione istituzionale e territoriale regionale che tenga conto delle peculiarità storiche, linguistiche, sociali ed economiche dell’Isontino e dei territori contermini».Nel documento licenziato dall’assemblea del Pd non compaiono del resto difese d’ufficio della riorganizzazione messa in atto dalla precedente amministrazione regionale guidata dal centrosinistra. Sull’unità dell’Isontino, però, i dem non hanno mai cambiato rotta, come tiene a sottolineare il segretario provinciale e consigliere regionale Moretti, che ritene estremamente positivo quindi il pronunciamento all’unanimità del Consiglio comunale di Gorizia contro «l’annessione dell’Isontino a Trieste».«È quello che chiedevamo da tempo ed è quello che chiedemmo, senza successo, anche sulla sanità», ricorda. «Su questo, parlano gli atti politici e amministrativi di questi decenni: sull’unità dell’Isontino non abbiamo mai avuto ripensamenti, né tentennamenti», aggiunge, pur riconoscendo le ragioni della diversa posizione assunta da Monfalcone. «Al sindaco Cisint, che pare condividere la “proposta Roberti” di incorporazione dell’Isontino a Trieste – afferma Moretti -, dico che ha ragione, perché storicamente e per anni il Monfalconese, pur essendo il motore economico della provincia, non ha avuto le attenzioni che meritava, anche se non è più così da tempo, ma è proprio nell’unità istituzionale e politica dell’Isontino che sta la risposta alla valorizzazione del territorio».

I sindaci isontini a Roberti «Non accettiamo decisioni prese sulla nostra testa»

I sindaci isontini a Roberti «Non accettiamo decisioni prese sulla nostra testa»

La rabbia dei primi cittadini non convocati al vertice sulla riforma degli enti locali. Sono pronti a manifestare con la fascia tricolore

Sindaci isontini sul piede di guerra. «Dall’assessore regionale Roberti uno sgarbo che va ben oltre la forma già discutibile: non accetteremo decisioni prese sulla nostra testa e siamo pronti a dimostrarglielo».

Il caso politico è servito, in vista della riunione convocata per lunedì a Monfalcone dall’assessore regionale alle Autonomie Locali Pierpaolo Roberti per discutere il futuro assetto del sistema Regione-enti locali, con particolare riguardo – ca va sans dire – proprio per le questioni riguardanti l’Isontino. Una riunione alla quale però sarebbero stati invitati solamente i sindaci di appena 7 comuni su 25 della provincia di Gorizia: quelli dei due centri più popolosi (Gorizia e Monfalcone), quelli dei due meno popolati (Dolegna del Collio e Doberdò), di San Floriano del Collio in rappresentanza della comunità di lingua slovena, ed infine i due primi cittadini delle municipalità che rappresentano il territorio in seno al Consiglio delle Autonomie Locali, Cormons e Grado. Un criterio che non è affatto piaciuto alla stragrande maggioranza dei sindaci dei comuni rimasti esclusi dal “vertice”, già preoccupati dal temuto smembramento della provincia e dalla possibile “annessione” a Trieste, e ora spiazzati da quello che definiscono un vero e proprio sgarbo istituzionale. Si sono ritrovati ieri in municipio a Gradisca non solo per esprimere contrarietà al metodo adottato dall’esponente della giunta Fedriga («sconcertati» e «basiti» i due aggettivi più utilizzati) ma per annunciare un’immediata e clamorosa controffensiva se la situazione non rientrerà nelle prossime 24 ore: «A quell’incontro siamo pronti a recarci ugualmente, con tanto di fascia tricolore». «Dell’incontro di Monfalcone – hanno spiegato due dei portavoce della “levata di scudi”, Linda Tomasinsig per Gradisca e Davide Furlan per Romans – i sindaci della Destra Isonzo sono stati informati grazie alla correttezza istituzionale del primo cittadino di Cormons, Roberto Felcaro. Addirittura all’oscuro di tutto invece quelli della Sinistra Isonzo». «Un atteggiamento intollerabile – fanno eco il sindaco di Staranzano, Riccardo Marchesan, e di Savogna Alenka Florenin – da parte di chi a parole aveva assicurato di voler coinvolgere tutti i comuni nella concertazione sul futuro del territorio. Non siamo ancora entrati nel merito di una riforma di cui non si sa nulla, che già manca il rispetto per i cittadini e dei loro rappresentanti: non certo un grande inizio». Presente al “patto fra i sindaci” di Gradisca anche il primo cittadino di Grado, Dario Raugna che – pur formalmente invitato da Roberti – preannuncia di essere pronto a rimanere fuori dal summit per solidarietà ai colleghi. «La sede istituzionale per un incontro tanto delicato è la Regione, o al limite Gorizia in quanto capoluogo – argomenta Raugna -. E forse proprio dal sindaco Ziberna ci saremmo attesi, e ci attendiamo ancora, un salto di qualità e di personalità».