25 novembre tutto l’anno

25 novembre tutto l’anno

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dai media agli opinion leaders in questa giornata manifestano, esprimono, ricordano una delle piaghe più velenose della
nostra società.
Come Partito Democratico siamo e saremo sempre impegnati ad ogni livello perché appunto si tratta di un tema centrale per definire una società giusta e inclusiva. Nelle aule parlamentari, tramite la
conferenza delle democratiche e con le Agorà lavoriamo per destrutturare una narrazione tossica che spesso avvolge la violenza sulle donne in tutti i suoi aspetti, per portare avanti leggi che aiutino a
inquadrare, combattere e debellare questo fenomeno atavico e mai in rallentamento, per caricare gli uomini della responsabilità e del peso di una colpevolizzazione che spesso ricade solo sulle vittime, ma anche e soprattutto per non far sentire nessuna sola, per dire ogni giorno e non solo il 25 ” Sorella, io, noi ti crediamo, e qui troverai sempre qualcuno dalla tua parte”.

Per questo proponiamo a partire dal Nazionale e a tutte le federazioni e i territori di dare seguito all’impegno che è 25 (novembre) tutto l’anno, ossia è sempre il tempo di parlarne, di squadernare il fenomeno in tutti i suoi aspetti, di aprire e aprirci, di rendere le nostre sedi un punto di ascolto e indirizzo fisico, di entrare in relazione con chi ha il sapere per affrontare un problema così delicato come le operatrici dei centri antiviolenza, le attiviste dei movimenti femministi e di tutte le associazioni che lavorano sui mille aspetti di questo grave vulnus per la nostra società. Sono solo piccoli passi ma sono impegni che ci consentono di dire che siamo un partito Unito, donne e uomini, a combattere la violenza. Non solo il 25 novembre, ma appunto tutto l’anno.

Proposta del Pd per la Scuola

Proposta del Pd per la Scuola

Scarica il documento nazionale

0619 Documento_Scuola

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IL NUOVO ANNO SCOLASTICO 2020-2021

Quale e come sarà l’avvio per il prossimo anno scolastico 2020_21. Quello del post Covid.

Possiamo definirlo uno tra gli attuali temi di maggiore interesse e dibattito. Non c’è giorno in cui i mezzi di informazione trattino l’argomento. Quasi sempre citando notizie “fuori onda” o idee personali molte volte estemporanee.

E’ di questi giorni “Ripartiamo dalla Scuola”  il documento del PD Nazionale e del Forum Conoscenza

Si tratta di una proposta che rappresenta la prima vera e concreta indicazione sulla quale potrebbe poggiare l’organizzazione scolastica per il prossimo anno scolastico. Sintetizza alcuni punti che costituiscono una base di partenza per una discussione che tutti si augurano possa portare ad indicazioni operative in tempi strettissimi.

Nel documento vengono ripresi alcuni concetti che erano già stati enunciati nel corso del meet organizzato dal Pd Provinciale lo scorso 11 giugno 2020 con l’on. Camilla Sgambato (responsabile Scuola PD) ed Elisabetta Nigris (Forum Conoscenza PD). Già in quell’occasione si parlava di organizzazione degli alunni in gruppi di lavoro per evitare i doppi turni e di un coinvolgimento del terzo settore necessario per consentire,  un “Patto di comunità” tra Scuola e territorio.

Il piano è il frutto sintetico delle indicazioni, delle proposte e dei pareri emersi nel corso degli incontri sull’argomento organizzati dal PD in tantissime occasioni di confronto e di dibattito tenutesi in questi mesi ed ha come scopo quello di dare una risposta alle aspettative di una parte importante della nostra società: la ripresa delle attività didattiche in presenza.

Il responsabile provinciale scuola – Flavio Gallas

 

 

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

Dal 3 al 6 ottobre saremo in 1000 piazze italiane per incontrare e ascoltare le persone.

Sul nostro territorio saremo presenti con iniziative, gazebo e banchetti. Scopri quando e qual è il posto più vicino a te: https://www.partitodemocratico.it/attiviamoci/    Sarà un’importante occasione per incontrarci e parlare.

C’è un’Italia più verde, dove l’economia può essere sostenibile. C’è un’Italia più giusta, dove ai lavoratori viene garantita una giusta retribuzione. C’è un’Italia più competitiva, che investe in formazione. C’è un’Italia più bella, ma è ancora da costruire insieme.

Partecipa con il tuo entusiasmo, la tua passione, le tue idee. Per un nuovo Pd, utile per migliorare la vita delle persone e del nostro Paese.

Prof di sinistra “sotto osservazione”
Sindacati in rivolta. I Cobas: sciopero

Prof di sinistra “sotto osservazione”
Sindacati in rivolta. I Cobas: sciopero

Sul monitoraggio della politica a scuola affidato al garante per i minori e annunciato per settembre dal sindaco di Monfalcone Anna Cisint c’è ora anche la minaccia di sciopero. La firmano i Cobas Scuola del Fvg, «sconcertati» dall’ipotesi «sportello riservato d’ascolto destinato ad accogliere le lamentele contro i prof troppo politicizzati e di sinistra». Se arriverà, si legge in una nota, «ci riserviamo di valutare lo stato d’agitazione per arrivare se necessario a proclamare anche uno sciopero interprovinciale». A intervenire sono anche Cgil, Cisl e Uil. Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, e Adriano Zonta, segretario regionale di categoria, esprimono «solidarietà ai docenti e al personale delle scuole di Monfalcone colpiti dalle “liste di proscrizione” della sindaca Cisint». Nel mirino la «(dis)educazione alla delazione e la paradossale accusa di “fare politica” a scuola, con conseguente processo pubblico». All’attacco anche il confederale della Cgil Fvg Villiam Pezzetta: «Siamo di fronte a quella che non so se considerare una scivolata o il maldestro tentativo di fomentare una campagna basata sul nulla. Nessun caso concreto, solo l’ennesima crociata contro gli insegnanti comunisti, curiosamente scatenata a scuole chiuse». Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, boccia a sua volta la proposta: «Non spetta al garante dell’infanzia svolgere funzioni da minculpop, mentre esula certamente dai compiti di un amministratore locale attivare controlli sul comportamento degli insegnanti, ai quali andrebbero manifestati casomai rispetto e gratitudine per la generosità con cui svolgono il loro compito in condizioni che meriterebbero ben altra considerazione a livello sociale, normativo ed economico». Ugo Previti, segretario regionale della Uil Scuola, aggiunge: «Ognuno, privatamente, può avere le proprie idee ma la scuola è e deve essere libera, senza ideologie, anche di criticare le ordinanze del sindaco se è il caso. Se poi i docenti fanno politica in classe, i genitori e gli alunni hanno già tutti i mezzi per contestarli». A difendere Cisint è invece il Popolo della Famiglia di Monfalcone che denuncia «l’indottrinamento degli studenti» e promuove l’operazione-garante, «che permetterà di contrastare abusi e incongruenze a scuola».Il sindaco trova poi appoggio nel collega di Gorizia Rodolfo Ziberna: «Gli eccessi possono manifestarsi ovviamente sia in un senso che nell’altro, ma una certa propaganda attacca con “fake news” chiunque osi affrontare questi argomenti, come peraltro il dramma delle foibe e degli esuli. Pochi sanno, per esempio, quanto sia ostacolata da una parte del corpo docente la partecipazione degli studenti agli eventi legati al Giorno del ricordo».La diretta interessata, intanto, attacca ancora: «La sinistra è finita, altrimenti non si sarebbe accanita con tanta pochezza su un tema importante come quello della scuola. Evidentemente, dei giovani, le importa poco. Speriamo che la mia denuncia contribuisca a far terminare il dannoso regime della “palestra democratica” e a favorire il senso critico». Dal Pd ribatte il consigliere regionale Diego Moretti: «La retromarcia di Cisint conferma che abbiamo colpito nel segno, ma non basta ad abbassare la guardia su un tema delicatissimo e sul quale non ci possono essere compromessi. La stessa difesa del presidente Fedriga non ha nulla di culturale o di pensiero politico, ma è il solito slogan fatto per la sola ricerca e individuazione del nemico a tutti i costi».-

Democratica parla dell’iniziativa “Scuola di sana e robusta costituzione”

Democratica parla dell’iniziativa “Scuola di sana e robusta costituzione”

Intervista su Democratica all’ex parlamentare Pd, per molti anni dirigente scolastica: “Dichiarazioni inquietanti, violati gli articoli 21 e 33 della Costituzione”

“È un comportamento che va contro la funzione del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che viola i principi sanciti dalla Costituzione”.
Laura Fasiolo, preside per una vita ed ex parlamentare goriziana del Pd non ha dubbi: l’annuncio della sindaca di Monfalcone di voler aprire un “punto di ascolto” per la delazioni contro gli insegnanti rei di professare “idee di sinistra”, è sbagliato e pericoloso.

La sindaca in pratica annuncia di voler affidare un compito di parte a un servizio pubblico: è lecito?
Quello che vorrebbe fare la sindaca, e cioè aprire un punto di ascolto sui docenti
Con pensiero ” divergente” dal suo rappresenta, uso un eufemismo, un’”ingerenza: nella vita della scuola e un implicito invito a delazioni.L’educazione al pensiero unico non è parte della scuola, che forma alla valutazione critica e responsabile, non è la palestra del pensiero unico. È aberrante questa visione distorsiva della figura e funzione del garante, davvero inaudita. Non solo vengono ignorati gli articoli 21 e 33 della Costituzione, sulla libertà di espressione e di insegnamento, una visione che deve essete rispettosa e garante del pluralismo culturale, ma attraverso la visione distorta della funzione del Garante si configura un’intimidazione ed una minaccia alla funzione formativa dell’intera scuola. Gli effetti delle dichiarazioni della sindaca sarebbero inquietanti: il Garante per l’infanzia e l’adolescenza dovrebbe occuparsi di ben altro e con assoluta indipendenza: dalle situazioni di difficoltà dei minori in famiglia, a situazioni di violenza, e di sfruttamento, lavoro minorile, bullismo, esclusione per motivi razziali, di genere, di religione, lingua ecc.

La sindaca continua a dire, oggi anche con il sostegno del governatore Fedriga, che la politica non deve entrare nella scuola, però addita solo gli insegnanti di sinistra…
È evidente che in questo modo intende garantire una certa parte politica. Non solo, ma se l’ordinanza fosse applicata la sindaca avrebbe anche il monopolio del tipo di informazione che si fa nella aule, quando l’educazione al pensiero critico è il primo compito di un docente. Nessuno vuole fare processi alle intenzioni, ma è un fatto che la sindaca stia esplicitando le sue molto chiaramente. Lei vorrebbe una specie di orecchio di Dioniso a vigilare, ma i compiti di vigilanza non spettano al Comune. In caso di eccessi le famiglie hanno tutti gli strumenti, possono rivolgersi al dirigente scolastico o agli uffici regionali, ma le posso dire che ho fatto la preside per una vita e le situazioni problematiche sono state rarissime.

Ma il Garante è obbligato ad applicare l’ordinanza?
Il Garante ha l’obbligo di svolgere il suo compito di garante senza sottostare a vincoli del Sindaco. Non possono nè debbono esserci Orecchi di Dionisio nella scuola luogo in cui nessuno può permettersi di fare la caccia alle streghe. Sarebbe molto grave se il Garante non esercitasse la sua funzione in totale autonomia e indipendenza o fosse in qualche misura anche lontanamente condizionato dal sindaco.
Ma torniamo al mondo reale…qui si sta straparlando. Nella Costituzione e in tutte le norme post fasciste la libertà di insegnamento è un principio assodato, un requisito basilare che nessuno, e men che meno un sindaco, può ignorare.. Dunque il Garante non potrà mai prestarsi a “libere interpretazioni” della sua funzione. E a maggior ragione considerato il fatto che il Garante per l’ infanzia e l’adolescenza è una figura super partes. Il fatto che a Monfalcone si fosse candidato in una lista civica a sostegno della sindaca, è un elemento che lo indurrà a maggior ragione al massimo rigore e alla doverosa distanza.
Su questa davvero sconcertante vicenda, che si presta a molti vulnus di costituzionalità, dovrebbe dire una parola in questo caso il ministro al quale chiediamo con forza di intervenire, e bene ha fatto il Pd a presentare un’interrogazione.

C’è chi ha avanzato il dubbio che quella della sindaca Cisint sia un anticipo di campagna elettorale in vista di una sua candidatura alla Regione. È così?
Potrebbe essere ragionevole. Le ambizioni di Cisint potrebbero essere quelle, qualora il governatore Fedriga ambisse a ruoli di governo nazionale. Non escludo che l’accelerazione della vocazione di rigore censorio del sindaco sia diretta a cavalcare un ruolo di leadership. Ma finché è sindaco si limiti a fare il sindaco, il sindaco di tutti, e nelle scuole lasci lo spazio a docenti e dirigenti o presidi che dir si voglia a cui compete la vigilanza e responsabilità. Quanto alla scuola si occupi dell’edilizia scolastica, dei servizi, dell’offerta formativa, di non lasciare indietro nessuno; né le mancano incombenze non risolte a cui far fronte, come i posti insufficienti per i bambini delle scuole dell’infanzia, nella stragrande maggioranza extracomunitari…altro che orecchi di Dionosio!

Enti locali: Moretti, 1.300 firme per rivendicare tutela isontino

Enti locali: Moretti, 1.300 firme per rivendicare tutela isontino

Consegnata petizione a Zanin. «Ora vedremo capacità di ascolto del cdx»

 

 

UDINE 04.06.19. «Dagli spezzatini o dalle annessioni annunciate sulla riforma degli enti locali, dopo quanto accaduto sulla Sanità, da Fedriga e dal centrodestra solo umiliazioni per il territorio isontino. Ora, sulla prossima, annunciata ma non ancora formalizzata, riforma delle autonomie locali, si dia ascolto vero alla voce di ben 1.300 persone che hanno sottoscritto la petizione per la tutela dell’Isontino». A dirlo è il consigliere regionale e segretario del Pd isontino Diego Moretti che oggi, insieme al presidente dell’assemblea provinciale del Pd di Gorizia Alessandro Zanella, ha consegnato al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, una petizione con circa 1.300 firme per la tutela, la valorizzazione e l’unità del territorio isontino.

«Finora, dagli atteggiamenti e dalle dichiarazioni di intenti della Giunta e del centrodestra, non c’è stato nulla di positivo per il territorio isontino: passate le elezioni amministrative (tanto per non scontentare nessuno), come garantito dal centrodestra, la riforma degli enti locali dovrebbe arrivare nell’agenda dei lavori del Consiglio. Vedremo di quale ascolto sarà capace la maggioranza regionale e di come darà seguito o meno alle istanze espresse da un intero territorio». Infatti, come ha ricordato anche Zanella (primo firmatario della petizione), «questa è un’azione politica dove il Pd inizialmente ha avuto un ruolo propulsivo, per poi svilupparsi in maniera pressoché trasversale, esprimendo una volontà di tutto il territorio». I contenuti della petizione sono infatti presenti nelle singole mozioni votate dai 25 Consigli comunali dell’isontino in questi ultimi mesi: «speriamo che questo sia tenuto in considerazione dalla Giunta regionale e da tutto il centrodestra, trattandosi della volontà di un intero territorio espressa attraverso i massimi organi elettivi locali» ha sottolineato Moretti.

La petizione, chiede al presidente della Regione e a quello del Consiglio di:

intraprendere tutte le iniziative possibili atte a valorizzare e a tutelare i confini territoriali isontini, nonché il patrimonio e le identità espresse all’interno di quest’area dall’insieme dei suoi comuni;

Promuovere ogni iniziativa mirata a tutelare l’autonomia politica e amministrativa dell’Isontino;

Coinvolgere, nel processo di nuova identificazione dell’autonomia isontina, tutte le amministrazioni comunali dell’area isontina attraverso un approccio che parta dal basso e consideri le specificità economiche, linguistiche e amministrative dell’area interessata.

8MARZO: da parte delle Donne che cambiano il futuro

8MARZO: da parte delle Donne che cambiano il futuro

Avremmo voluto parlare delle politiche di uguaglianza di genere e di quello che ancora manca per l’altra metà del cielo, ma i fatti di queste ultime 24 ore ci impongono una riflessione più profonda.
Tre donne uccise e un tentativo di strangolamento vanno a sommarsi al bollettino di guerra di 1 donna uccisa circa ogni 72 ore dello scorso anno. L’emergenza è culturale.
Assieme alla parità salariale, nelle leadership amministrativa e lavorativa, nell’educazione scolastica, e di tutti quegli argomenti legati all’uguaglianza di genere, c’è una problematica che deve essere affrontata in modo forte e duraturo dalla politica, ed è l’educazione di genere.
Solo grazie a più donne impegnate e a un maggiore rispetto verso di esse questa condizione
può essere cambiata.

Auguri a tutte le donne, perché voi siete il nostro futuro.

Primarie: Moretti, sono segnale di base solida

Primarie: Moretti, sono segnale di base solida

Il risultato di queste primarie rappresenta un segnale importante che ci conferma la solidità della base e risponde implicitamente a chi ci dava politicamente spacciati e pronosticava un flop la scelta del segretario”. Commenta così il segretario provinciale del Pd di Gorizia, Diego Moretti i risultati delle primarie svoltesi ieri.
Il ringraziamento va ai molti volontari presenti ai seggi e a tutti coloro che si sono dati da fare per raggiungere questo risultato che ha visto votare circa 3.200 elettori nella provincia di Gorizia. Ora l’auspicio è che il nuovo segretario Zingaretti, forte di un significativo consenso ottenuto, dia un forte rilancio al partito a tutti i livelli e sappia essere inclusivo e unitario, senza operazioni nostalgiche o di altro tipo.