Monfalcone: Cisint convochi tavolo e dialogh

Monfalcone: Cisint convochi tavolo e dialogh

Monfalcone: Vito (Pd), Cisint convochi tavolo e dialoghi

“La sindaca Cisint convochi al più presto i rappresentanti della comunità islamica di Monfalcone. Apra urgentemente un tavolo di confronto e dialogo per costruire una soluzione condivisa, che risponda alla necessità di riunirsi in un luogo consono alla preghiera, nel pieno rispetto di diritti costituzionali, leggi nazionali e norme locali. La contrapposizione frontale crea tensione e non risolve nulla”. Lo chiede la segretaria del Pd provinciale di Gorizia Sara Vito, in vista del corteo della comunità musulmana.

“Non ha precedenti – evidenzia la segretaria dem – l’atteggiamento ostile dell’Amministrazione Cisint contro un’intera comunità di migliaia di lavoratori. E’ legittima la richiesta dei musulmani di esercitare il diritto di culto tutelato dalla Costituzione italiana, è giusto che le preghiere si svolgano in luoghi a ciò dedicati e non improvvisati, è dovere del sindaco Cisint fare tutto il possibile perché diritti e doveri siano rispettati. Invece lei ha preso l’ascia e ha spaccato Monfalcone”.

“Serve meno propaganda elettorale e – aggiunge l’esponente del Pd – un radicale cambio di rotta nell’azione amministrativa, avviando finalmente progetti strutturali per fare vera integrazione, per le donne e le nuove generazioni”.

Muro sul confine: Moretti (Pd), Fedriga infanga lo spirito europeo delle nostre terre

Muro sul confine: Moretti (Pd), Fedriga infanga lo spirito europeo delle nostre terre

«Fedriga è così succube di Salvini da dimenticare la storia delle sue terre». A dirlo è il segretario provinciale del Pd e consigliere regionale Diego Moretti.
«Il Presidente della nostra Regione non è nemmeno capace di spiegare ai suoi sodali romani che la nostra Regione e l’Isontino in particolare – ben prima dell’allargamento dell’Unione Europea agli ex paesi dell’est – erano già allora le aree più europee d’Italia, dove i confini di fatto non esistevano già più nelle teste di molti nostri concittadini.

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Chiusura del CARA, apertura del CPR. La posizione degli Amministratori di Area di Centrosinistra dell’Isontino.

Chiusura del CARA, apertura del CPR. La posizione degli Amministratori di Area di Centrosinistra dell’Isontino.

Il 26 settembre scorso, in Prefettura a Gorizia, alla presenza del Prefetto, delle massime autorità dell’ordine pubblico provinciale e dell’Assessore Regionale alla Solidarietà, è stato formalizzato l’indirizzo ministeriale che prevede la chiusura del CARA di Gradisca, dove attualmente sono ospitati circa 600 richiedenti asilo, che sarà sostituito dalla creazione di un Centro di Permanenza e Rimpatri (CPR) con capienza massima di circa 100 persone.Questa strategia finalmente toglie la provincia di Gorizia dalla fase emergenziale della “prima accoglienza” e la inserisce nella rete dell’accoglienza diffusa e strutturata con i vincoli e i limiti del modello Sprar. Ciò implica suddividere tra i vari comuni un numero definito di persone (2,5 persone ogni mille abitanti) alle quali è già stato certificato lo status di “rifugiato” o di “persona soggetta a protezione umanitaria”. Si tratta di persone che, non solo hanno già superato il vaglio della Commissione per l’immigrazione, ma che anche sottoscrivono un formale e sostanziale impegno al rispetto delle regole fissate dal modello di accoglienza Sprar. In questa logica il Prefetto ha rivolto un forte appello ai Sindaci presenti chiarendo, che le circa 600 persone che oggi si trovano al CARA saranno collocate non solo in Provincia ma nell’intera Regione.Attualmente i Comuni della Provincia che accolgono sono solo 12 su 25.E’ davvero arrivato il momento che tutti i comuni aderiscano alla richiesta della Prefettura, come ad esempio ha recentemente fatto il sindaco di Grado. Noi Sindaci e Consiglieri comunali concordiamo con la proposta della Prefettura di:1 Aderire alla formula dell’accoglienza diffusa;2 Strutturare l’accoglienza nei comuni secondo il modello Sprar nel numero di 2.5 accolti ogni mille abitanti;3 Trasformare il Cara di Gradisca in un Centro con un contenimento massimo di 100 persone e che costituisca un luogo di stazionamento certo per coloro che sono destinatari di un decreto di espulsione;Diamo solidarietà a tutti i colleghi, sindaco di Gradisca in primis, che da tempo si trovano a fronteggiare il problema di dover gestire numeri di richiedenti asilo esorbitanti rispetto alle dimensioni dei loro comuni;Diamo pieno sostegno e solidarietà ai colleghi che, come il Sindaco di Grado, accettano di fare la loro parte e di aderire alla rete.Prendiamo formalmente le distanze da tutti quegli amministratori locali che, con argomentazioni populiste e strumentali animano la polemica e giocano al disimpegno civico.Riteniamo che il tema dell’accoglienza, particolarmente delicato per sua natura, necessiti di una forte solidarietà tra le amministrazioni; reputiamo che la sola modalità per poter governare il flusso migratorio attualmente in atto sia quello dell’accoglienza diffusa, che consente di inserire ed integrare nelle nostre comunità piccoli gruppi anziché grandi assembramenti.

Comunicato condiviso dai Sindaci di:

  • Farra d’Isonzo, Alessandro Fabbro
  • Romans, Davide Furlan
  • Sagrado, Marco Vittori
  • San Canzian d’Isonzo, Fratta Claudio
  • San Lorenzo Isontino, Razza Bruno
  • Savogna, Alenka Florenin
  • Staranzano, Riccardo Marchesan
  • Turriaco, Enrico Bullian

e dai Consiglieri Comunali di:

  • Cormons, Lucia Toros, capogruppo Uniti per Cormons, Elena Gasparin Progetto per Cormons;
  • Grado, Luciano Cicogna, Capogruppo PD e Consigliere Provincia di Udine;
  • Fogliano Redipuglia, Mezzorana Paolo Capogruppo PD;
  • Gorizia, Rossi Marco, capogruppo PD;
  • Monfalcone, Marina Turazza, Capogruppo PD;
  • Ronchi dei Legionari, Monica Laurenti Capogruppo PD;
  • Sagrado, Barbara Perazzi, capogruppo Orizzonti comuni
  • San Pier d’Isonzo: Fappani Michele capogruppo di San Piero Idee in Comune

 

Dall’Assemblea provinciale del PD sì a Collini candidato sindaco a Gorizia e sostegno al PD di Monfalcone

Dall’Assemblea provinciale del PD sì a Collini candidato sindaco a Gorizia e sostegno al PD di Monfalcone

L’Assemblea provinciale del Partito democratico isontino, che si è riunita all’Hotel Palace per una lunga full immersion durata più di tre ore sulla situazione politica locale, ha dato il pieno sostegno alla candidatura di Roberto Collini a sindaco di Gorizia. E ha accolto anche un ordine del giorno di sostegno al voto del PD monfalconese, favorevole ad un rientro del Comune nel processo amianto: su questo tema si è già espressa l’assemblea del circolo PD di Monfalcone che, nei giorni scorsi, ha votato a larga maggioranza per un voto consiliare favorevole ad una revisione della transazione tra Comune e Fincantieri sulla vertenza amianto.
“La ripartenza del Pd a Monfalcone passa anche dalla questione amianto: vogliamo recuperare quel rapporto ideale e affettivo che lega il più grande partito del centrosinistra ai cittadini monfalconesi, anche riparando ad errori commessi”, dice il segretario provinciale Marco Rossi.
L’Assemblea – presieduta da Riccardo Cattarini – ha visto intervenire tutti i segretari di circolo del PD, che si prepara alla tornata amministrativa della prossima primavera. L’appello del segretario dem goriziano, Perazza, è stato accolto dal partito provinciale: “A Gorizia vinceremo, abbiamo un candidato forte e convincente, un progetto politico serio, ed un centrodestra molto meno forte di quanto sembrerebbe e privo di progettualità” ha sottolineato. E per Rossi “Gorizia tirerà la volata alla vittoria del centrosinistra regionale nel 2018”. La discussione dei segretari dem con tutti i suoi maggiori esponenti – erano presenti l’assessore Vito, la senatrice Fasiolo, il consigliere regionale Moretti, i sindaci di Gradisca, Staranzano, Romans, Sagrado – è finita quasi a mezzanotte, e non ha soltanto dato pieno appoggio alla candidatura nel capoluogo, ma ha anche aperto un “cantiere programmatico”, un’assemblea aperta per gruppi di lavoro da tenersi nelle prossime settimane per costruire un programma politico condiviso per il 2017. “Dev’essere anche l’occasione per riallacciare un rapporto di dialogo e confronto con associazioni, sindacati, categorie produttive: abbiamo troppo spesso tagliato ponti che ora vogliamo ricostruire perché rappresentano parte del nostro mondo”, dice ancora Rossi. E la prossima assemblea ripartirà dal tema immigrazione: “Né buonisti né razzisti: i nostri principi di solidarietà sociale si possono ben coniugare con il rigore e la necessità di governare il fenomeno migratorio che ci impone il momento”.

Turriaco. Dal PD piena condanna verso i gesti intimidatori e solidarietà all’amministrazione e ai cittadini

«Esprimo la piena solidarietà del Partito Democratico al sindaco di Turriaco Enrico Bullian e a tutti i cittadini di Turriaco per il terribile gesto intimidatorio ai danni del sindaco», commenta il segretario provinciale del PD, Marco Rossi. «L’accoglienza di richiedenti asilo è sicuramente un tema delicato e un certo smarrimento dei cittadini può essere comprensibile: è per questo che tutte le amministrazioni compresa quella di Turriaco e le molte altre che hanno dato accoglienza ai profughi si sono sempre prodigate per spiegare in cosa consiste l’accoglienza, superando tensioni e dubbi. Quando però le preoccupazioni si trasformano in una campagna d’intimidazione – quasi terroristica – vuol dire che si è superato decisamente il limite. E’ un comportamento quanto più lontano dalla cultura civile del nostro territorio».
«Mi auguro che tutte le forze politiche si uniscano attorno al sindaco e ai cittadini di Turriaco per dire loro con forza “siamo con voi” – senza alcuna condizione perché davanti a fatti di questa inaudita gravità non può esserci alcun tentativo di sminuire: le Istituzioni e la politica deve ergersi compatta. Non posso che fare mio in questa occasione il recente invito giunto dal capo dello stato affinché nel dibattito pubblico e politico sull’argomento si ritorni ad un tono più civile e responsabile, perché temo che una certa escalation degli slogan e delle posizioni possa contribuire a provocare fatti come quello avvenuto a Turriaco».

Minori non accompagnati. Torrenti: “Meschino ridurli a costi”

Minori non accompagnati. Torrenti: “Meschino ridurli a costi”

“E’ meschino ridurre l’accoglienza di piccoli profughi non accompagnati, a una questione di ‘bella figura’ con le amministrazioni comunali più piccole e di ‘accollo di impegno e costi’ sui comuni più grandi. Dica Ziberna che cosa farebbe di questi bambini soli, arrivati in Italia e nella nostra regione senza nessuno che possa assisterli”. Lo afferma l’assessore regionale Gianni Torrenti, rispondendo al vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Rodolfo Ziberna.

“Ci sono comprensibili preccupazioni nella cittadinanza di fronte agli arrivi di maschi adulti, che sono gestiti dagli organi dello Stato e il cui impatto si vuole ridurre al minimo. Ma possono anche i bambini diventare oggetto di campagna elettorale da parte di un non celato candidato sindaco?”. L’assessore ricorda che la Giunta regionale ha già reso pubblico l’incremento di risorse a sostegno dei Comuni sulla gestione della gestione dei minori, pur consapevole che la legge nazionale dà ai Comuni stessi questa responsabilità. L’incremento è contenuto nella Legge di Stabilità 2017 presentata al Consiglio delle autonomie ieri. “La norma annunciata che accompagnerà il finanziamento è complessa, ma in buona sostanza – spiega Torrenti – fa assumere alla Regione tutti i costi per l’accoglienza dei minori non coperta dal ministero e inaugura una nuova politica di standardizzazione di migliori servizi nei confronti dei ragazzi contestualmente ad un contenimento dei costi, che a volte i Comuni non sono riusciti a ottenere”. La Regione, prosegue Torrenti, ritiene che sia giusto che questi costi non debbano ricadere sulle singole comunità, e da sempre, a differenza di tutte le altre Regioni, interviene a sostenere la stragrande parte dei costi aggiuntivi, e dal 2017 completa l’intervento, anche aprendo un capitolo di spesa separato dal fondo sociale dove era ricompreso. “E’ opportuno ricordare però come già per il 2016 l’intervento di indennizzo recentemente previsto dal Governo ai comuni accoglienti abbia portato, ad esempio, per Trieste al fatto che il disavanzo di 250.000 sui minori accolti nel 2015 sia ampiamente compensato dal mezzo milione che il Comune riceve per l’accoglienza. Lamentarsi di conseguenza dei costi economici risulta assurdo e, parlando di minori, direi vergognoso”. (ARC/EP)